Non ci sono bambini dei serie A e di serie B!

Scrive Maria Rosaria:
Torno sul tema degli special need per porre due domande, a cui spero di ricevere una risposta convincente.
1. Esistono bambini di serie A, degni di un padre e di una madre, e bambini di serie B, che si dovranno accontentare di un solo genitore?
2. Se una coppia preparata e maturata attraverso un lungo percorso non ha la forza di affrontare l’adozione di un figlio con special needs o di più figli insieme… affidarlo a un single dà più garanzie al bambino? A parte la buona volontà o eventuali risorse economiche, cosa può offrire un single a quei bambini che risultano “difficili” anche per una coppia?
Comprendo la necessità di aumentare il numero di adozioni, ma i versanti su cui battersi credo siano altri: quello dei costi, quello dei tempi, quello della burocrazia.

Gentile Maria Rosaria,

rispondo alle Sue domande facendo prima una premessa: ci sono bambini che non hanno neanche un genitore e che vivono l’intera propria infanzia e adolescenza senza averne. Si tratta di minori abbandonati prima e che poi nessuna coppia vuole adottare. È per essi che Ai.Bi. propone di valutare la possibilità che, nel caso in cui non ci fossero coppie disponibili ad adottarli, possano essere i single a farlo. E la ragione è semplice ed è stata più volte da noi spiegata: è meglio avere un genitore che non averne neanche uno.

La posizione di Ai.Bi. è nota: il diritto del bambino è di crescere inserito in un ambiente familiare, amato da un padre e una madre. Ma, quando questa possibilità viene meno, bisogna comunque continuare a lottare per sottrarlo a una vita in istituto. Le racconto la mia esperienza personale, pur non essendo tenuta a farlo: sono nata da due persone regolarmente sposate, ma nonostante ciò sono stata abbandonata da mio padre. Mia madre si è occupata da sola di me. Ora, sicuramente ho sentito questa mancanza, ma ho un genitore e questo è stato ed è stupendo, ed io non mi sento e non sono una persona di serie B.

Per i minori stranieri è sicuramente meglio un single, che è pur sempre un genitore, piuttosto che rimanere da soli. Cosa ha da offrire un single a un bambino? Un amore di genitore e una meravigliosa alternativa ad una vita da abbandonato.

C’è anche da considerare che gli adottanti, tutti gli adottanti, hanno bisogno di maggiore sostegno al rientro in Italia: la solitudine in cui sono lasciate oggi le famiglie adottive, con incontri presso i servizi solo in casi particolari, non è accettabile. La “forza” per l’adozione dei minori special need non può e non deve venire dai soli adottanti, ma dal supporto della società intera. Le procedure quindi vanno cambiate e migliorate, e questo non solo per esigenze di maggiore qualità, ma anche per gli altri aspetti da Lei evidenziati: costi, tempi e snellimento della burocrazia sono tutti “versanti” su cui ci stiamo battendo e che sono inclusi nelle proposte di riforma della legge che abbiamo formulato nel Manifesto.

Avv. Enrica Dato, Ufficio Diritti di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini