Pagamento assegno unico temporaneo: arrivano i soldi per settembre

Previsti per il 26 ottobre i pagamenti degli assegni ponte relativi alle mensilità di agosto (per chi non li ha ancora percepiti) e settembre, mentre c’è tempo fino al 31 ottobre per inoltrare le richieste e ottenere le mensilità arretrate a partire da luglio

In origine doveva essere il 30 settembre, poi, dopo le proteste e la richiesta arrivata soprattutto dal Forum delle Famiglie, il Governo ha concesso un mese di proroga. Ora, con l’avvicinarsi della data del 31 ottobre, spazio ulteriore non c’è: solo chi farà domanda per il cosiddetto “assegno ponte” entro questa scadenza potrà ottenere anche gli arretrati dal 1° luglio. Ciò non significa che le domande non potranno più essere presentate anche nei mesi di novembre e dicembre, semplicemente, per le domande arrivate dall’1 novembre in poi non si otterranno le mensilità da luglio a ottobre, ma solo quelle a partire dal mese di presentazione.

Assegno ponte: in arrivo i soldi di agosto e settembre. Nuove domande entro fine ottobre

Per chi la domanda l’ha già inoltrata, la buona notizia è che il 26 ottobre sono previsti i pagamenti degli assegni del mese di agosto e di settembre, mentre per il 27 ottobre è previsto l’arrivo dell’integrazione dell’assegno temporaneo sulle ricariche del reddito di cittadinanza (misura che, ricordiamo, dà automaticamente diritto a ricevere anche gli assegni per i figli).
Il tutto, fermo restando che la misura dell’assegno ponte è comunque destinata a terminare entro la fine dell’anno, perché da gennaio partirà il famoso assegno unico universale che ricomprende all’interno tutte le agevolazioni e gli incentivi che riguardano i figli e che dovrebbe valere fino a 180 euro per ciascuno dei primi due figli minorenni e intorno ai 250 euro a partire dal terzo.

La domanda per l’assegno ponte va fatta all’INPS e necessita di una dichiarazione ISEE in corso di validità. Le richieste possono essere inoltrate tramite il portale web accessibile dal sito www.inps.it. L’assegno ponte è stato pensato per tutte quelle famiglie che non possono richiedere gli assegni familiari, in particolare i lavoratori autonomi, i titolari di partita Iva, chi percepisce il reddito di cittadinanza e i soggetti in sato di inoccupazione. In totale si è stimata una platea di 2 milioni di famiglie, anche se a fine settembre le domande arrivate all’INPS erano molte meno. Un problema che accumuna questa misura con tante altre pensate dal governo che poi rimangono incagliate nei meandri della burocrazia.