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Nepal. Sale ancora il numero delle vittime: 7.200. E davanti al rischio epidemie è sempre più urgente sostenere l’accoglienza interfamiliare

È una tragedia senza fine quella che ha colpito il Nepal. Secondo le autorità locali, il bilancio delle vittime del sisma che il 25 aprile ha sconvolto il Paese asiatico sarebbe salito a 6.198 morti e 13.827 feriti. Ma si tratta purtroppo di un bollettino destinato ad aggravarsi ulteriormente.

Nepal, avviato il progetto di accoglienza interfamiliare: sostenere famiglie nepalesi che ospitano nella propria casa altre famiglie a cui il terremoto ha tolto tutto

La prima ricostruzione da avviare è quella dell’animo. Ridotto in macerie come la maggior parte degli edifici che fino a sabato 25 aprile erano la dimora di una popolazione povera ma laboriosa come quella nepalese. Gente che oggi, a meno di una settimana dal sisma che ha colpito il suo Paese, si trova in gran parte costretta a dormire in strada, senza acqua, cibo, medicinali, coperte.

Silvia Cappelli (Cooperante Ai.Bi.) “Il telefono ha squillato e non ho avuto dubbi: dovevo partire per Kathmandu. I bambini hanno bisogno anche di me”

“Quando ha squillato il cellulare, prima ancora di vedere il numero sul display, ho capito che era arrivato il momento di partire per il Nepal. Sono una cooperante Ai.Bi. ed esserlo vuol dire sposare una precisa missione: essere sempre in prima fila in difesa dei più fragili, i bambini innanzitutto”. Inizia così il racconto di Silvia Cappelli, cooperante di Amici dei Bambini partita ieri (28 aprile) per  Kathmandu dove ad attenderla c’è l’altra cooperante Ai.Bi. Fulvia Clerici.