Siria. La commozione di Papa Francesco per gli 11 anni di guerra: “Chi potrà ora guarirti, Siria?”

Durante un’udienza, il Pontefice ha parlato a lungo della tragedia siriana, domandando “Chi potrà ora guarirti, Siria?”. Ai.Bi., dal 2014, prova a dare il suo contributo a una possibile risposta. Cui tutti possono partecipare

Fa male pensare alla Siria! Fa male perché 11 anni di guerra sono un’eternità; perché i milioni di sfollati e di bambini senza più una famiglia sono troppi; perché la nebbia che avvolge il futuro del Paese è impossibile da penetrare… Sarà forse anche per tutti questi motivi che della Siria, appunto, se ne parla sempre poco. Per fortuna, nella sfortuna, che ha riportare la questione al centro del dibattito è arrivato ancora una volta Papa Francesco, che ha dedicato alla Siria un lungo e sentito discorso in occasione dell’udienza ai partecipanti all’iniziativa “Ospedali Aperti”.

Chi potra ora guarirti, Siria?

Il Pontefice è partito dall’attualizzare una domanda contenuta nel Libro delle Lamentazioni originariamente riferita a Gerusalemme: “Poiché è grande come il mare la tua rovina, chi potrà guarirti?” Chi potrà curare “il numero imprecisato di morti e feriti, le distruzioni di interi quartieri e villaggi, e delle principali infrastrutture, tra cui anche quelle ospedaliere” di quella che “a detta degli osservatori internazionali, rimane una delle più gravi crisi nel mondo, con distruzioni, crescenti bisogni umanitari, collasso socio-economico, povertà e fame a livelli gravissimi?”.
La risposta del Papa arriva sempre dalle Sacre Scritture, con la citazione dal Vangelo di Marco: “Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie”.
È il Signore che guarisce, attraverso la Chiesa e le persone che quotidianamente si impegnano in questo scenario terribile.

L’impegno di Ai.Bi. in Siria dal 2014

Un impegno che anche Ai.Bi. porta avanti ormai dal 2014, prima nelle zone di Homs e Aleppo e, oggi, in quella di Idlib, sempre insieme al suo partner locale Kids Paradise. Attualmente sono due i progetti nei quali Ai.Bi. è impegnata: il primo è il progetto Sawyan – Empowerment of Civil Society in Idlib Governorate, finanziato dall’Unione Europea, che mira a rafforzare le Organizzazioni della Società Civile siriana perché possano essere il motore di una ripresa del Paese.
Il secondo progetto è invece portato avanti grazie al contributo dei Fondi 8×1000 a gestione statale 2019 e mira al rafforzamento della resilienza delle famiglie attraverso l’assistenza umanitaria e il supporto alle attività agricole.
Entrambi le iniziative possono essere sostenute da tutti aderendo al progetto “Adotta a distanza di bambini della Siria”: bastano 0,83 centesimi al giorno per dare il proprio contributo e fornire un pezzetto di risposta, per quanto minimo, alla domanda di Papa Francesco: “Chi potrà ora guarirti, Siria?”