Perché la rubrica “Figli in attesa” è ancora attiva, nonostante non accettiate più nuovi mandati?

Cara Ai.Bi., buongiorno!

È da un po’ di tempo che non consulto più il vostro sito. Precisamente da quando ho letto – ammetto: con molto stupore e parecchia delusione – che avete deciso di non accettare più mandati per l’adozione internazionale. Sinceramente devo dire che la notizia mi ha molto sorpreso: non me l’aspettavo da parte di un ente storico come il vostro.

Poi, nel periodo natalizio sono tornato sul sito, a dir la verità per consultare le pagine dedicate alle idee regalo per Natale, e ho scoperto che la rubrica “Figli in attesa”, che riguarda sempre l’adozione internazionale, è ancora attiva. È davvero così? Perché questa scelta in controtendenza rispetto alla scelta di non accettare più incarichi?

Un caro saluto,

Fabrizio

 

 

IRENEBERTUZZICaro Fabrizio,

in effetti, come lei ha avuto modo di notare, la rubrica “Figli in attesa” è ancora attiva e continuerà a essere aggiornata con lo stesso ritmo di sempre. La decisione tenere viva questa rubrica non è arrivata molto dopo la sospensione dell’accettazione di nuovi mandati, ma in modo praticamente contestuale.  Le spiego la ragione di questa scelta.

È vero che Amici dei Bambini ha stabilito di non accettare più incarichi per l’adozione internazionale, vista e considerata la grave situazione in cui questo istituto versa. Il sistema che lo regola è troppo articolato e complesso, la politica sembra disinteressarsi totalmente ad essa, l’ente pubblico che dovrebbe sostenere il mondo delle adozioni internazionali non pare assolutamente collaborativo con gli enti e, di conseguenza, le prospettive per il futuro sono assai fosche.

Nonostante tutto questo, però, noi di Amici dei Bambini non possiamo e non dobbiamo dimenticare che, al di sopra di ogni problema che può riguarda gli enti e il rapporto con le istituzioni, c’è qualcosa di molto più importante: il superiore interesse del minore. Che nel nostro caso è il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia e a sentirsi figlio.

Per questo abbiamo deciso di continuare ad aiutare i “Figli in attesa” ad avere un papà e una mamma che li accolga. Si tratta infatti di bambini con necessità speciali che, per ragioni sanitarie o anagrafiche, rischiano più degli altri di non trovare mai più una famiglia che li ami e si prenda cura di loro. Se non accettassimo più mandati neppure per la loro adozione, li abbandoneremmo anche noi, dopo che lo hanno già fatto i loro genitori biologici. Per questo continuiamo a raccontare le loro storie e a cercare aspiranti genitori che desiderino accoglierli, salvandoli da un abbandono che, giorno dopo giorno, rischia di divenire definitivo.

Tanti cari saluti,

 

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.