Come prepararsi all’Adozione Internazionale? Il nuovo percorso formativo lanciato dalla CAI

La Commissione per le Adozioni Internazionali punta a rafforzare qualità e uniformità della formazione per gli aspiranti genitori adottivi con una nuova iniziativa a livello nazionale che dovrebbe coinvolgere tutte le regioni 

Amici dei Bambini lo sostiene sostanzialmente da quando è stata fondata, ormai oltre 40 anni fa: la formazione per le coppie (e, ora, anche i single) che si avvicinano all’adozione internazionale è fondamentale per informare e per impostare fin da subito nel migliore dei modi l’iter adottivo. Non a caso, ha una amplissima proposta di percorsi, pensati per partecipanti di tutti i “livelli”, da chi vuole anche solo delle prime informazioni generali a chi ha già ottenuto il decreto d’idoneità. (QUI la pagina con tutte le iniziative, sempre aggiornate).

La nuova iniziativa di formazione della CAI

Va in questa direzione la nuova proposta della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) che, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti (IDI) di Firenze, ha istituito un Tavolo di Lavoro per il nuovo progetto formativo rivolto alle persone che aspirano all’adozione internazionale. A farne parte, operatori socio-sanitari, magistrati, enti autorizzati ed esperti del settore.
Tale iniziativa si pone in continuità con il lavoro che la CAI, guidata dal Vicepresidente Vincenzo Starita, sta portando avanti da tempo e che ha visto alla fine del 2023 la pubblicazione delle Linee guida per gli enti autorizzati.
Il Tavolo, al quale partecipa anche il referente di Ai.Bi. tra i rappresentanti degli Enti Autorizzati, si è già riunito due volte per impostare il lavoro. Nell’occasione, il Vicepresidente Starita ha ricordato come l’obiettivo sia di individuare “principi condivisi che possano orientare gli operatori nello svolgimento di percorsi di formazione degli aspiranti genitori adottivi”.
Una necessità che “Le mutate caratteristiche dei minori che oggi provengono dai paesi di origine” ha reso più che mai evidente, richiedendo una “genitorialità adottiva consapevole della complessità dei loro bisogni”.
L’auspicio, come riporta la comunicazione ufficiale della CAI, è quello di “costruire modalità condivise, coerenti e aggiornate per la formazione degli aspiranti genitori adottivi, attraverso una metodologia partecipativa e interdisciplinare”, rafforzando in questo modo la relazione tra tutti i soggetti coinvolti nei procedimenti adottivi e promuovendo una cultura comune e integrata della preparazione all’adozione internazionale, nel rispetto delle specificità territoriali e delle diverse tipologie di candidati, comprese le persone singole.

I momenti del percorso

Il primo step, come detto, è il Tavolo di lavoro interprofessionale, già avviato nel mese di maggio 2025. È questo il luogo di confronto e progettazione tra i diversi attori del sistema chiamato a definire i contenuti e i moduli tematici da approfondire.
Secondo momento sarà il Seminario residenziale previsto per ottobre 2025. Un momento in cui analizzare le varie esperienze e i vari casi di studio per arrivare all’elaborazione di buone prassi.
Infine, probabilmente nel mese di dicembre 2025, si terrà un Convegno nazionale, realizzato congiuntamente all’ Associazione italiana Magistrati Minorenni famiglia (AIMMF), che servirà per presentare le riflessioni maturate e proporre le linee guida operative per la formazione e la valutazione delle coppie adottive.