Il Piano energia per ridurre i consumi: tutte le date regione per regione per accensione termosifoni

Il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica fissa il piano energia che riduce di 15 giorni e di un’ora al giorno l’accensione dei riscaldamenti. Previsto un risparmio dei consumi energetici del 10%

Gran parte delle decisioni erano già state annunciate ma, ora, sono scritte nero su bianco tutte le misure introdotto dal Governo nel piano energia stilato per risparmiare sui consumi durante il prossimo inverno. È stato il Ministero della Transizione Ecologica guidato da Roberto Cingolani a firmare il Decreto che fissa le regole, recependo le indicazioni del Piano nazionale di contenimento dei consumi presentato a inizio settembre.

Piano Energia: via ai termosifoni 7 giorni più tardi. E stop 7 giorni prima

Il principale provvedimento è la riduzione del periodo di accensione dei riscaldamenti di 15 giorni, con il via posticipato di una settimana e lo stop anticipato di un’altra. La data dipende dalle diverse fasce in cui è stato suddiviso il territorio: primo a partire, il nord ai piedi delle montagne, nella zona che comprende città come Belluno e Cuneo. Qui non ci sono limitazioni né riguardanti i giorni né le ore di utilizzo giornaliere. Posticipata al 22 ottobre (anziché il 15) l’accensione dei termosifoni nella Zona E, che comprende le città di Milano, Torino e Bologna. Questa fascia potrà tenere i riscaldamenti accesi fino a 13 ore al giorno, spegnendoli entro il 7 aprile (anziché il 15).
Scendendo lungo lo stivale, le date della Zona D, con Roma e Firenze, vanno dall’8 novembre al 7 aprile, con 11 ore di utilizzo al giorno. 9 ore al giorno, invece, dal 22 novembre al 23 marzo per la Zona C di Napoli, Taranto e Cagliari. 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo per la Zona B di Messina e Reggio Calabria. Infine, 5 ore dall’8 dicembre al 7 marzo per la Zona A di Porto Empedocle e Lampedusa.
È stato abbassato anche il limite di temperatura, portato a 19 gradi per le abitazioni private e 17 per gli edifici di imprese e artigiani.

Eccezioni al piano energia di risparmio dei consumi

Il Decreto prevede delle eccezioni per i singoli comuni in caso di “situazioni climatiche particolarmente severe” ed esenta dalle limitazioni gli ospedali, le sedi diplomatiche, gli asili nido e le scuole materne, le piscine le saune, gli edifici per attività industriali e artigianali, così come quelli dotati di impianti che sfruttano le energie rinnovabili.
Per il rispetto delle disposizioni verranno effettuati dei controlli a campione, ma è chiaro che sarà la volontà dei cittadini a poter garantire l’effettivo risparmio energetico. Un risparmio stimato intorno al 10% e che, allo stato attuale delle cose, dovrebbe permettere all’Italia di superare l’inverno senza particolari problemi, sempre che nel frattempo non sopraggiungano altri contrattempi o la stagione fredda non si riveli particolarmente rigida.
L’obiettivo a lungo termine, entro il 2024, è invece quello di rendersi completamente indipendenti dal gas proveniente dalla Russia.