Caro energia: un grado in meno nelle case e accensione dei riscaldamenti ritardata. Il latte sale a 2€ al litro

L’inflazione, spinta dai rincari dei prezzi dell’energia, mette a dura prova le famiglie italiane, come dimostra il prezzo del latte vicino ai 2 euro al litro. Presto in arrivo un nuovo decreto del governo per cercare di abbattere i consumi energetici

Che sia nei discorsi tra amici e colleghi o nelle dichiarazioni della campagna elettorale, l’argomento che in questo momento è, davvero, “sulla bocca di tutti” riguarda il caro energia e tutte le conseguenze che ne derivano sulle spese delle famiglie. Ogni settore ne è coinvolto, e se dei libri abbiamo già parlato, in relazione all’inizio della scuola, l’ultima allarme in ordine di tempo arriva da due colossi della produzione di latte: Granarolo e Lactalis che, congiuntamente, hanno lanciato un appello al governo affinché vengano presi dei provvedimenti per evitare il rischio che il prezzo del latte al litro, già cresciuto fino a 1,75 / 1.80 euro (dati Nielsen riportati da adn kronos) raggiunga la soglia dei 2 euro!

Latte a 2 euro al litro: urgono provvedimenti

D’altra parte – come ha sottolineato ad adn kronos l’ad di Lactalis Giovanni Pomella, l’aumento del costo energetico per l’azienda è stato del 220% rispetto al 2021 e si stima che nel 2023 crescerà ulteriormente del 90% rispetto al 2022.
Di fronte a tutto questo il governo è al lavoro per varare un nuovo pacchetto di provvedimenti che mirano soprattutto alla riduzione dei consumi energetici. Il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, nel corso di un’informativa a Palazzo Chigi, ha confermato l’arrivo di un decreto che prevede di abbassare il limite dei termosifoni, per edifici pubblici e condomini con riscaldamento centralizzato, da 20 a 19 gradi, riducendo inoltre di un’ora l’orario di accensione. Probabile anche la decisione di rimandare di due settimane l’accensione dei riscaldamenti: non più dal 15 di ottobre, ma dall’1 novembre.
Queste dovrebbero essere le misure principali di un piano che prevede, nel suo complesso, tra possibili scenari a seconda di quando e quanto le forniture di gas dalla Russia verranno ridotte o del tutto interrotte.
Con gli accorgimenti adottati, il risparmio energetico potrebbe essere di 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

Possibili risparmi dei consumi fino a 7 miliardi di metri cubi di gas

Ma con qualche altro piccolo accorgimento, il risparmio potrebbe arrivare senza troppa fatica a 7 miliardi di metri cubi, ovvero quasi un decimo del fabbisogno annuale italiano. E per contribuire, ciascuno può fare il suo, senza eccessive difficoltà. Come spiega il presidente di Enea Gilberto Dialuce in un’intervista al Corriere della Sera, anche solo ridurre di un paio di minuti la durata della doccia, abbassare di 3 gradi la temperatura dell’acqua e chiudere i rubinetti mentre ci si insapona, potrebbero far risparmiare un altro miliardo di metri cubi da qui a marzo. Un sacrificio decisamente fattibile in un inverno che si preannuncia molto complicato.