Quiliano (Savona), con “La locandiera” di Goldoni torna il teatro solidale a favore dei bambini abbandonati

la-locandieraLa nuova stagione del teatro solidale fa tappa domani, 18 ottobre, a Quiliano, in provincia di Savona. E lo fa con una delle opere più importanti della storia della drammaturgia italiana: “La Locandiera” di Carlo Goldoni, vero punto di svolta tra la commedia dell’arte e il teatro moderno.

Curato dalla società di produzione Primafila Srl, lo spettacolo sarà soprattutto una grande occasione di solidarietà: parte dell’incasso verrà infatti devoluto ad Amici dei Bambini a favore dei suoi progetti a sostegno dell’infanzia più fragile in Italia e nel mondo. Anche con un sorriso, quindi, è possibile aiutare i bambini abbandonati.

Protagonista della vicenda è Mirandolina, un’attraente e astuta giovane donna che vive a  Firenze, dove, insieme al cameriere Fabrizio, gestisce una locanda ereditata dal padre. Qui viene puntualmente corteggiata da ogni cliente e in particolare dal Marchese di Forlimpopoli, un aristocratico decaduto, e dal Conte di Albafiorita, un mercante arricchito entrato a far parte della nuova nobiltà comprando il titolo. Il primo punta esclusivamente sul suo onore, convinto che basti la sua protezione per conquistare il cuore della donna. Il secondo, invece, crede di poter ottenere l’amore della locandiera così come ha acquistato il titolo nobiliare. L’astuta Mirandolina, però, non si concede a nessuno  dei due, lasciando a entrambi l’illusione di una possibile conquista. Tutto cambia quando irrompe il Cavaliere di Ripafratta, un aristocratico altezzoso e misogino, che inizia a dettare ordini a Mirandolina e a mettere in ridicolo sia il Conte che il Marchese. È a questo punto che la donna, ferita nel suo orgoglio femminile e non essendo abituata a essere trattata come una serva, si ripromette di far innamorare il Cavaliere.

L’opera, scritta nel 1753, rispecchia il dibattito sociale del XVIII secolo. In questo quadro, Mirandolina si preoccupa dei suoi interessi incarnando gli ideali della nuova borghesia emergente, mentre i nobili rappresentano i parassiti della società che si rendono ridicoli agli occhi del pubblico e non contribuiscono in alcun modo allo sviluppo della comunità.