Radicali: «Meglio abortire che abbandonare». Figli abbandonati: «Per fortuna mia madre ha scelto la speranza dell’abbandono»

A colpi di riflessioni provocatorie il dibattito su aborto, abbandono e adozione divampa sul web. Il sito L’Antiperbenista pubblica il 13 luglio il post di Matteo Mainardi, presidente dei Radicali Italiani della Regione Marche, che irride il tema del Convegno promosso da Ai.Bi. a Monte Colombo: Oltre l’aborto, la speranza dell’abbandono. Ecco il testo:

“Perché abortire quando puoi abbandonare? A porsi la domanda sono quelli di Ai.Bi. Amici dei Bambini che organizzeranno a Rimini il convegno: ‘Oltre l’aborto, la speranza nell’abbandono’. ‘Certo, proprio amici dei bambini questi’, pensa l’antiperbenista, ‘preferiscono far diventare un feto bambino e poi vederlo abbandonato e successivamente in attesa di un’adozione che verosimilmente arriverà nell’adolescenza, piuttosto che puntare su una responsabilizzazione sessuale. Begli amici dei bambini, eh, sì! Dopotutto ci sono solo tre mila neonati abbandonati all’anno in Italia. Che volete che siano!
Matteo Mainardi’

Contemporaneamente sul sito di Ai.Bi. appare la lettera di una donna, figlia abbandonata e adottata. Che svela una sorpresa…
La proponiamo ai lettori.

“Oltre l’aborto, la speranza dell’abbandono

Sono una figlia di NN.

Qualcuno un bel giorno, non so perché, non ha potuto o saputo desiderarmi.

Ma ho ben chiaro un concetto: la mia madre biologica poteva percorrere la via della morte, la strada del non ritorno: l’aborto.

Ha invece scelto la strada della vita, la via della speranza: l’abbandono.

Quanto difficile deve essere stato.

Ma quanto grande, bello, generoso!

L’abbandono si fa atto d’amore.

Questa è stata ed è la mia chiave di lettura.

Questo è quanto vorrei dire oggi alla mia madre biologica.

Questo è quanto vorrei sapessero tutte le donne che si trovano di fronte al bivio.

 Abbandonata da qualcuno, mi sono abbandonata a Qualcuno, che tre mesi dopo, è venuto a raccogliermi e che mi ha accudita come un piccolo seme scartato al quale è stata data la possibilità di divenire fiore.

E oggi sono qui, da prossima madre adottiva, pronta ad accogliere un altro “seme scartato” che accudirò sino al vederne sbocciare meravigliosi petali colorati.

Perché l’amore, laddove crediamo all’abbandono come ad un atto d’Amore, non può che generare amore.

C. T. ”

Giudicate voi, il Convegno è già aperto.

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