Rari Nantes e Ai.Bi. uniti contro il razzismo

Sabato 11 maggio al derby Rari Nantes  e Arechi la premiazione dei vincitori della terza edizione del concorso “Uno slogan contro il razzismo”.

Un derby sentitissimo, caratterizzato da una rivalità forte, ma con un messaggio solidale: uniti contro il razzismo.
Sabato pomeriggio, alle ore 17.30, pochi minuti dopo aver conosciuto il destino della Salernitana del calcio, la Salerno sportiva vivrà la sua stracittadina della pallanuoto: alla piscina Simone Vitale si sfideranno la Campolongo Hospital Rari Nantes Salerno, capolista del torneo, e la T-Group Arechi, a caccia di punti salvezza, nella terzultima giornata del campionato di serie A2 girone Sud.
Una giornata importante anche sotto il profilo sociale, aperta dalla premiazione dei vincitori della terza edizione del concorso “Uno slogan contro il razzismo”, manifestazione organizzata dalla Rari, con il patrocinio dell’Associazione Ai.Bi. – Amici dei bambini e dell’Onmic.
Per la prima volta parteciperanno anche  le scuole cittadine e le altre società sportive aderenti alla Fin, coinvolgendo un gran numero di ragazzi. Sono stati tantissimi gli elaborati, tra slogan e disegni per i più piccini, che la giuria ha dovuto esaminare. Cinque i premi in palio, che consistono in buoni per l’acquisto di libri.
«Siamo contenti che il concorso abbia riscosso successo – afferma il presidente della Rari Nantes Salerno, Enrico Gallozzi – ma la cosa che più ci inorgoglisce è aver stimolato un dibattito tra i ragazzi, soprattutto nelle scuole che hanno aderito, sul tema del razzismo. Da sempre ci sforziamo di portare avanti con i nostri atleti un discorso educativo che va anche al di là dell’aspetto sportivo. Vogliamo formare ottimi atleti ma soprattutto dei cittadini e degli uomini con valori e principi sani. Ho chiesto ad Elena Gallo, presidente della T-Group Arechi, di partecipare alla cerimonia di premiazione e mi ha fatto piacere ricevere prontamente la sua adesione. Oltre la sana rivalità sportiva, entrambe le società sono impegnate a trasmettere anche attraverso lo sport i valori della solidarietà e dell’accoglienza