RDC: la storia di Natan

La separazione fra 2 esseri umani e’ sempre dolorosa nel momento in cui ci si perde totalmente, non ci si vede piu’, non ci si sente piu’ e il rapporto piano piano si sgretola, giorno dopo giorno si perde la reciproca fiducia, si affievoliscono i sentimenti, si perde la confidenza. Per questo amo il mio lavoro, come assistente sociale AiBi ho la possibilita’ di accorciare i tempi e le distanze fra persone che si perdono : una madre con il figlio, uno zio ed un nipote, o dei fratellini con i loro genitori.

Qualche mese fa ho cominciato le inchieste sociali per Natan (10 anni).

Aveva 7 anni quando il padre ha abbandonato lui e sua madre per andare a vivere con un’altra donna. La madre e’ rimasta sola con 5 figli e spesso non riusciva a dar loro da mangiare per giorni.

Un giorno Natan e’ uscito di casa per aiutare la madre a trovare qualcosa da mangiare. Aveva sentito dire che c’era un quartiere a Kinshasa chiamato « victoire » pieno di hotel, bar, ristoranti dove si poteva trovare di tutto. Kinshasa e’ una grande citta’ e ci sono voluti 2 giorni per trovare la victoire. Una volta arrivato il piccolo Natan si e’ messo a mendicare per strada, davanti ad un bell’albergo. Quel giorno e’ riuscito a trovare piu’ cibo di quanto ne avesse mai visto e alcuni passanti gli avevano dato anche dei soldi ! fu cosi’ che Natan decise di restare per strada. Dopo 6 mesi di vita per strada il bambino viene trovato dagli operatori del centro AESD e inserito al centro. Come spesso succede, i bambini una volta inseriti in un centro, vengono dimenticati e Natan e’ rimasto al centro piu’ di 2 anni prima che venisse preso in carico da AiBi. Adesso, dopo aver svolto le inchieste sociali, Natan ha potuto ritrovare la madre e tutta l’equipe sta lavorando affinche’ questa famiglia possa ritrovare le condizioni di vivere insieme. Questo e’ un caso a lieto fine anche se il piccolo ha dovuto vivere in istituto 2 anni perche’ i centri di accoglienza non hanno i mezzi per sviluppare autonomamente dei piani di intervento individualizzati per risolvere le situazioni complesse dei loro piccoli ospiti.

Una goccia nel mare potremmo dire, ma finche’ ci sara’ un bambino abbandonato noi non abbandoneremo la nostra missione !