Ricerca delle origini. La legge sulle adozioni irlandese sotto accusa: “Enorme passo indietro”

Su questo delicato tema Ai.Bi. organizza un seminario nel mese di agosto

Una proposta di legge sotto accusa. Si tratta della nuova legge sulle adozioni, proposta dal ministro per l’Infanzia del governo irlandese, Katherine Zappone. Una legge che entra nel delicato tema della “ricerca delle origini”, motivo per il quale, attorno al testo, sono sorte numerose polemiche. Il progetto di legge, consentirebbe agli adottati di ottenere informazioni sicure sulla storia della loro adozione attraverso la “Tusla – Child and Family Agency”, l’agenzia irlandese per l’infanzia, incaricata anche per le adozioni ma, secondo alcune organizzazioni, sarebbe comunque eccessivamente “chiusa”.

In base a una disposizione della legge, infatti, verrà effettuato dall’Autorità Centrale un contatto con i genitori naturali per scoprire se hanno obiezioni al rilascio delle informazioni al figlio adottato. Nel caso in cui il genitore non acconsentisse alla divulgazione delle informazioni, ad entrambe le parti sarà data l’opportunità di presentare la propria causa dinanzi alla Autorità Centrale. Secondo il ministro la nuova legge rappresenterebbe il giusto compromesso tra il diritto alla privacy e il diritto all’identità.

Di parere diametralmente opposto l’organizzazione Adoption Rights Alliance: “Questo disegno di legge rappresenta un enorme passo indietro in un’era di progressivo cambiamento sociale. Qualunque cosa in meno di un accesso illimitato ai certificati di nascita, che sono già documenti pubblici (…) è profondamente discriminante per le persone adottive e quelle nate in case famiglia e istituzioni simili, cresciute sotto il sistema chiuso e segreto in Irlanda”.

Quello della “ricerca delle origini” è, tuttavia, un tema realmente complesso. “Spesso – spiega il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinipercorrono facili scorciatoie verso l’interpretazione della cosiddetta ricerca delle origini come di un diritto, in virtù di una tendenza a rappresentare l’istanza degli individui come un imperativo. Se oggi una persona adottata non si pone il problema della ricerca delle origini non è considerata ‘normale’. E ciò vale anche per i genitori adottivi. Così la ricerca delle origini è diventato per molti un percorso al limite della schizofrenia”.

Proprio per questo in Italia Ai.Bi. ha organizzato un seminario estivo, un evento nazionale di studio e approfondimento, con il coinvolgimento di enti, organismi, famiglie adottive e persone adottate che si terrà a Casino di Terra (Pisa) il 28 agosto, dal titolo “Ricerca delle origini: quale necessità”, con la partecipazione del prof.Francesco Belletti, direttore del CISF – Centro Internazionale Studi sulla Famiglia.

Per informazioni e iscrizioni al seminario di agosto si dovrà contattare Cecilia Fiori di Ai.Bi. – Amici dei Bambini al numero di telefono 0298822359 o alla mail cecilia.fiori@aibi.it