“Ridotti in due a fare un sostegno a distanza: e adesso che facciamo?”

Valerio scrive:

Buongiorno, vi scrivo a proposito dell’opportunità di aderire a un sostegno a distanza. Il vostro sito è tra quelli che seguo maggiormente per tenermi al corrente su questa forma di aiuto. Ho 29 anni, studio architettura (per fortuna ho dato l’ultimo esame) ma non dispongo di un reddito sufficiente ad aprire una collaborazione per così dire sostanziosa, cioè attivare un sostegno completo e personale a favore di un bambino o di una bambina. L’intenzione però è proprio questa, ma dovrò rimandarla nel tempo: in particolare, con la mia fidanzata Francesca sto programmando di adottare a distanza a tutti gli effetti un minore straniero, un domani.

Questo però succederà qualora saremo entrambi professionisti e potremo sostentarci materialmente. Intanto vorremmo dare una mano secondo le nostre possibilità, purtroppo molto ridotte. Ci troviamo in una situazione limite: pur cercando di tirare gli amici e i conoscenti dentro la nostra proposta non abbiamo raggiunto i numeri per effettuare un sostegno in squadra, a cui sembravamo propensi all’inizio. Sostanzialmente siamo rimasti divisi a coppie, e “ognun per sé”. Come possiamo muoverci Francesca ed io?

Cordiali saluti,

Valerio

 

Caro Valerio,

abbiamo ricevuto la tua mail ricca di spunti e di sensibilità, e ora proviamo a rispondere a tutte le tue domande.

Prima di tutto, tu e la tua ragazza siete due.

Siete giovani e senza grosse disponibilità economiche.

Siete abili con internet.

Detto, fatto. La formula che abbiamo pensato per i giovani come voi rientra in quella del sostegno a distanza di squadra.

Non siete riusciti tra amici e conoscenti a comporre una squadra tutta vostra? Poco male, vi aiutiamo noi.

Infatti l’unione fa la forza: ci penseremo noi ad abbinare le vostre due adesioni a una squadra già esistente di sostenitori, che, come voi due, hanno deciso di partecipare a questa nostra iniziativa.

In questo momento di crisi sarebbe un vero e proprio peccato lasciar cadere l’entusiasmo di due potenziali sostenitori come te e Francesca. Non ho dubbi che, se inizierete, diverrete dei bravi sostenitori e potrete coronare il vostro sogno di adottare personalmente un minore a distanza, un giorno, accogliendolo nel vostro cuore.

Per noi non sarebbe la prima volta che aiutiamo uno o più sostenitori a entrare in una squadra già formata, o a formarne una noi a partire da adesioni sparse: lo abbiamo già fatto con altri ragazzi che erano rimasti soli, ma che avevano ancora tanta voglia di dare una mano.

Perciò, dateci pure le vostre adesioni, scrivete a sad@aibi.it e preparatevi a mettervi in gioco. Conoscerete altri “amici”, sensibili come voi alle difficoltà di bambini e adolescenti che non hanno la fortuna di crescere accanto al loro papà e alla loro mamma. Ci aiuterete a formare una squadra di sostenitori a distanza a tutti gli effetti.

Inoltre, grazie a un’idea che abbiamo avuto sfruttando le potenzialità di internet – strumento prezioso con il quale siete già a vostro agio – potrete immergervi nella vita e nel percorso del vostro gruppo interagendo con gli altri componenti sul nostro Ai.Bi. SOCIAL, il primo social network dedicato a voi sostenitori.

Caro Valerio, spero di aver risposto a tutti i tuoi quesiti e ti ringrazio moltissimo sia per la sensibilità dimostrata sia per i temi che hai toccato. Ti auguro di diventare un grande sostenitore!

Cristiano Campari, area Sostegno a Distanza di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini