Rientro a scuola: meno 4 giorni. Draghi: “Ecco il piano”

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il piano definitivo per il rientro a scuola: mascherine obbligatorie, Green Pass per docenti e personale, tamponi salivari a campione

Ormai tutto è pronto. Il rientro a scuola è dietro l’angolo e, con la pubblicazione delle “indicazioni strategiche ad interim” stese dall’ISS insieme alle Regioni, dubbi sulle procedure, gli obblighi e le libertà non dovrebbero più essercene. Sulla carta, per lo meno, perché poi, si sa, sarà “il campo” a stabilire eventuali aggiustamenti, ripensamenti o restrizioni.
Per il momento, però, le regole sono queste. Dunque… vediamole!

Rientro a scuola: dal Green Pass alle mascherine

Del Green Pass già si è detto tutto e, infatti, le ultime linee guida non aggiungono nulla di nuovo: obbligatorio per docenti e personale che accede a scuola, con sospensione in caso di non possesso e stop allo stipendio dopo 5 giorni di assenza ingiustificata. Non serve Green Pass, invece, per gli studenti.
Questi ultimi però, a partire dai 6 anni, dovranno indossare la mascherina stando al banco. Il documento “raccomanda fortemente” l’utilizzo di mascherine di tipo chirurgico in ogni situazione, con uniche eccezioni possibili laddove siano rispettate tutte le altre misure di sicurezza a partire dal distanziamento.
È consentito togliere la mascherina in mensa, dopo essersi seduti (naturalmente a distanza) e durante le lezioni di educazione fisica quando, comunque, è necessario mantenere un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri.
Per le classi in cui ci siano solo studenti sopra i 12 anni e le per aule delle Università, è consentito togliere la mascherina laddove siano presenti unicamente studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o siano in possesso di un certificato di avvenuta guarigione valido.

DAD solo in casi eccezionali

Come più volte ribadito, una delle priorità è assicurare la scuola in presenza. La DAD non scatterà automaticamente nemmeno in caso di cambio di colore della regione, ma saranno i Presidenti delle Regioni o i Sindaci ad attivare la didattica a distanza in specifiche suole o aree territoriali. L’ISS ricorda, comunque, che scuole secondarie e Università devono “essere in condizioni di implementare la didattica a distanza in base alle condizioni epidemiologiche”.

Tamponi salivari a campione. Da novembre li faranno le famiglie

Altra questione chiarita dall’ISS è quella dei tamponi salivari: la campagna prevista dal governo partirà da metà settembre e interesserà circa 110 mila studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado (elementari e medie) ogni mese. Niente tamponi a tappeto, quindi (ne sarebbero serviti due milioni al mese) ma uno screening a campione in alcune scuole “sentinella” che testerà 55 mila studenti ogni 15 giorni, su base volontaria, a turno, in alcune scuole specifiche individuate sul territorio provinciale.
L’introduzione dei tamponi avverrà gradualmente, con i primi che saranno somministrati a scuola dal personale sanitario, mentre successivamente saranno le famiglie stesse a provvedere al prelevamento dei campioni salivari a casa, a digiuno, appena svegli, quando i risultati del test risultano più affidabili.

Tutti i dubbi e le domande relative al rientro a scuola, possono trovare una risposta, o, se non altro, maggiori approfondimenti, nella sezione del sito del Ministero dell’istruzione #IoTornoaScuola.