Rimborsi spese. Scagliusi (M5S): “Quali sono i criteri di scelta delle famiglie rimborsate e qual è l’importo necessario per rimborsare tutte quelle in attesa?”

scagliusiCome si può parlare di amministrazione trasparente, intesa come «accessibilità totale» alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni”, se alcune importanti sezioni del sito del governo relative alla Commissione Adozioni Internazionali che dovrebbero dimostrare la trasparenza dell’amministrazione non sono più aggiornate da quasi due anni? È opportuno che una dirigente del Servizio Adozioni risulti ancora in carica, nonostante sia coinvolta nell’inchiesta “Mafia Capitale?”. E ancora: con quale criterio sono state scelte le famiglie adottive da rimborsare con le risorse del Fondo Adozioni e a quanto ammonta l’importo totale necessario per rimborsare tutte le famiglie adottive ancora in attesa, visto che le procedure di rimborso si stanno ancora occupando di coloro che hanno adottato nel 2011? Queste le domande che il deputato del Movimento 5 Stelle Emanuele Scagliusi rivolge al premier Matteo Renzi in un’interrogazione presentata alla Camera giovedì 12 novembre, di cui riportiamo il testo integrale.

 

 

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere –

premesso che:

la Commissione per le adozioni internazionali, che opera presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, è l’autorità Centrale del nostro Paese in materia di adozioni internazionali rispetto al segretariato de l’Aja;

la Commissione per le adozioni internazionali (CAI) garantisce che le adozioni di bambini stranieri avvengano nel rispetto dei principi stabiliti dalla Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale;

come indicato sul sito istituzionale del Ministero dell’interno, il principio della trasparenza, inteso come «accessibilità totale» alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Obiettivo della norma è quello di favorire un controllo diffuso da parte del cittadino sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche;

alla sezione «amministrazione trasparente» del sito istituzionale governo.it esiste una sezione denominata «Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio» che, ai sensi dell’articolo 22 del decreto legislativo del 31 maggio 2011, n. 91, è integrato con le risultanze osservate in termini di raggiungimento dei risultati attesi e con le motivazioni degli eventuali scostamenti;

nella sezione dedicata al «Piano degli indicatori 2014 risultati realizzati», dove è possibile analizzare il centro di responsabilità 15 «Politiche per la famiglia» e la relativa ricostruzione dei flussi finanziari e degli aspetti rilevanti della gestione, si apprende che euro 31.035,44 sono stati destinati alla spesa per indennità di carica spettante al «presidente della Commissione adozioni internazionali, come previsto dal decreto-legge 26 maggio 2004, n. 136, convertito dalla legge 27 luglio 2004, n. 186. Manca invece, l’importo destinato alla spesa per indennità di carica spettante al vicepresidente della Commissione, che nel caso specifico è la medesima persona, dottoressa Silvia Della Monica;

nella stessa sezione, si apprende che euro 2.098.767,14 sono stati destinati agli interventi di sostegno alle famiglie adottive italiane mediante l’erogazione del rimborso delle spese sostenute per l’adozione di uno o più minori stranieri;

sempre sul medesimo documento, si apprende che euro 2.773,82 sono stati destinati al rimborso delle spese di viaggio sostenute dagli enti autorizzati per la partecipazione alle riunioni indette dal vicepresidente pro-tempore della Commissione;

con una nota del 23 gennaio 2015 (http://goo.gl/XoEWs7) la Commissione adozioni internazionali confermava che «sono in corso le attività relative ai rimborsi delle procedure adottive in relazione al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del gennaio 2012 relativo alle adozioni concluse nel 2010 e nel 2011, decreto privo, peraltro, della copertura necessaria a coprire tali rimborsi. La Commissione è stata, quindi, costretta a finanziare i rimborsi per le adozioni concluse nel 2011 con le risorse assegnate e destinate al sostegno delle adozioni internazionali nell’anno 2013 (disponibili da marzo 2014) e nell’anno 2014 (da poco rese disponibili). Al momento, quindi, la Commissione sta procedendo ai rimborsi relativi al 2011 secondo l’oggettivo criterio cronologico della presentazione e dell’arrivo delle domande, protocollate presso la CAI. Fino a quando non saranno esauriti i rimborsi per il 2011 non si potrà, quindi, procedere ai rimborsi per gli anni successivi»;

l’elenco del personale in servizio presso la segreteria tecnica della CAI (http://goo.gl/J5Xd3P), presente sempre nella sezione Amministrazione trasparente», risulta essere aggiornato al 20 febbraio 2014 (21 mesi fa);

a quanto consta all’interrogante anche la pagina web (http://goo.gl/vNFP1o) relativa al personale a disposizione del dirigente generale della segreteria tecnica risulta non aggiornata;

con decreto del segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del 18 luglio 2013, all’articolo 2, la dottoressa Patrizia Cologgi, referendario della Presidenza del Consiglio dei ministri, coordinatore del servizio per le adozioni, nonché, ad interim, coordinatore del servizio per gli affari amministrativi e contabili della segreteria tecnica della CAI, nelle more della nomina del direttore generale della segreteria tecnica, veniva delegata tra le altre cose, ad ordinare pagamenti relativamente al capitolo di bilancio 518 di pertinenza del centro di responsabilità amministrativa n. 15 «Politiche per la famiglia» (http://goo.gl/Ve2LsC);

da un articolo de l’Espresso online del 2 novembre 2015 (http://goo.gl/sDtMmF) si apprende che la dottoressa Patrizia Cologgi sia coinvolta nell’inchiesta «Mafia Capitale» –:

se, proprio per raggiungere l’obiettivo del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, cioè quello di favorire un controllo diffuso da parte del cittadino sull’operato delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, non ritenga opportuno aggiornare immediatamente il sito istituzionale www.governo.it, almeno nelle sezioni indicate in premessa, dal momento che la dicitura «amministrazione trasparente» risulta all’interrogante una contraddizione in termini dal momento che tante informazioni risultano non aggiornate, poco chiare o addirittura assenti;

con quale criterio siano state scelte le famiglie da rimborsare, nonché a quanto ammonti l’importo totale necessario per rimborsare tutte le famiglie attualmente in attesa;

quali enti autorizzati siano stati rimborsati dalla Commissione per le adozioni internazionali e sulla base di quali spese sostenute;

se la dottoressa Cologgi sia ancora titolare dell’incarico di dirigente del servizio adozione e, in caso affermativo, se non ritenga opportuno sollevarla dalla delega conferitale. (4-11093)