Risposta a Claudia Gerini: il problema non è l’adozione ai single, ma “tirare fuori” dagli orfanotrofi i bambini abbandonati

Le dichiarazioni di Claudia Gerini e Francesca Fialdini sull’opportunità dell’adozione anche per i single, hanno riportato in luce la vera emergenza: quella dell’abbandono e del disinteresse del mondo per il diritto di ogni bambino a essere figlio

L’attrice Claudia Gerini, con una intervista sulle pagine del settimanale F. è tornata a mettere in luce un problema annoso: quello dell’abbandono dei bambini. Lo ha fatto sottolineando come un problema il fatto che ai single non sia consentita l’adozione: ″È incredibilmente assurdo che in un Paese civile una donna che vuole dare amore a un bambino, che ha la disponibilità economica e spazio in casa, non possa farlo”, sono state le sue parole.

Una questione che poco prima, in una intervista a Specchio, anche la giornalista Francesca Fialdini aveva sollevato, dichiarando il suo desiderio di adottare un bambino e il suo disappunto per una legge che non lo permette: “Ed è assurdo”.

Il problema non è l’adozione ai single, ma il diritto di tutti i bambini di essere figli

Vanno ringraziate, Claudia Gerini e Francesca Fialdini, per questi interventi, perché, al di là del merito specifico delle loro richieste, permettono di tornare a parlare dell’emergenza dell’abbandono. Un’emergenza che non sembra interessare a nessuno, tanto è vero che nemmeno si conosce il numero dei minori abbandonati negli orfanotrofi di tutto il mondo: non solo non esiste un rapporto aggiornato dell’Unicef sulla questione, ma nessun Paese e nessuna autorità alza mai una voce di condanna verso quelle nazioni che chiudono le adozioni internazionali o “si dimenticano” dei loro bambini, salvo poi correre ai ripari in tutta fretta emanando le famose neglect list, elenchi di minori “adottabili” maggiori di 10 – 12 anni che ormai, purtroppo, difficilmente potranno trovare una famiglia disponibile ad accoglierli.
Ha ben risposto, a tal proposito, con un post su Facebook, Fabio Selini, papà adottivo di lungo corso, che di battaglie ne ha affrontate tante, come abbiamo raccontato più volte anche su Aibinews.
Alla luce di tutto questo, si può sicuramente rispondere alle comprensibili richieste di Claudia Gerini che il problema, in realtà, non è l’adozione da parte dei single, ma il riuscire a far capire al mondo che ogni bambino, anche quelli che sono chiusi negli orfanotrofi (che è vero che in Italia non esistono più, ma in tante altre parti del mondo sì) hanno il sacrosanto diritto di essere figli.

Le coppie e le famiglie ci sono, ma l’adozione è un percorso a ostacoli che nessuno aiuta

Solo in Italia ci sono 5 milioni 430 mila coppie sposate senza figli, di cui circa 3 milioni sterili, e molte di loro sarebbero ben felici di adottare un minore abbandonato. Eppure, anche loro, non riescono.

Non riescono perché il diritto dei bambini di essere figli è vergognosamente dimenticato. Non ha trovato spazio nemmeno nella famosa convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 1989, la convenzione che ha in assoluto il maggior numero di adesioni tra tutte le convenzioni internazionale e di cui tutti sembrano andare fieri. Così succede che anche in questo momento, mentre scriviamo questo comunicato, migliaia di famiglie stiano aspettando una telefonata per partire verso il loro figlio chiuso in un istituto; stiano aspettando che un Paese riapra i confini e torni a concedere adozioni internazionali; stiano aspettando che le lunghe liste d’attesa, sempre comunque più corte delle liste (che non esistono) dei bambini abbandonati, scorrano fino ai loro nomi per iniziare le pratiche…
Si uniscano, allora, alla nostra battaglia, Claudia e Francesca, ribadendo, anche grazie alla loro visibilità e all’interesse mostrato per l’argomento, che ogni bambino, anche se abbandonato in qualche parte sconosciuta del mondo, ha diritto di essere figlio. Perché nessun bambino abbandonato è proprietà esclusiva né di chi lo ha messo al mondo, né dello Stato che lo ha in accoglienza in un orfanotrofio. Un bambino abbandonato appartiene a sé stesso e al suo futuro. Sempre che questo futuro noi tutti, come società globale, decidiamo di fare di tutto per concederglielo.