Rottamazione cartelle esattoriali 2023: ecco come accedere al servizio

L’Agenzia delle Entrate ha attivato l’area attraverso la quale inoltrare le domande per la rottamazione delle cartelle esattoriali risalenti agli anni dal 2000 al 30 giugno 2022. Nei primi 5 giorni presentate oltre 65mila richieste

Praticamente tutti i governi degli ultimi anni hanno inserito, tra le loro iniziative, una rottamazione delle cartelle esattoriali. I vari provvedimenti sono sempre stati fonte di polemiche politiche, ma hanno quasi sempre raccolto grandi consensi da parte dei contribuenti.
Anche il Governo guidato da Giorgia Meloni ha seguito la stessa scia e da qualche giorno l’Agenzia delle Entrate ha attivato sul proprio sito l’accesso al servizio, che nei primi 5 giorni ha ricevuto già oltre 65 mila richieste. D’altra parte, questa “pace fiscale” arriva in un momento particolare, con le famiglie provate dalle difficoltà economiche dovute ancora agli strascichi della pandemia, all’eccezionale rialzo dei prezzi e all’inflazione.

Rottamazione cartelle esattoriali: domande entro il 30 aprile

Non tutti i debiti, però, possono essere presi in considerazione per la rottamazione, che è riservata alle cartelle risalenti agli anni dal 2000 al 30 giugno 2022, comprese quelle non ancora notificate, quelle già interessate da una rateizzazione, quelle sospese e quelle oggetto di una rottamazione precedente ormai scaduta.
Non rientrano nel provvedimento, invece, le cartelle relative al recupero degli aiuti di Stato; i crediti legati a condanne della Corte dei conti; multe e sanzioni relative a provvedimenti e sentenze penali di condanna; oltre ad altri tipi di debiti che sono ben specificati dall’Agenzia delle Entrate nel corposo testo di riferimento pubblicato.
Va ricordato che lo stesso provvedimento prevede anche lo stralcio dei debiti fino a mille euro “relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, anche se già inclusi nella cd. “rottamazione-ter” o nel cd. saldo e stralcio”. Per queste somme non è necessario fare domanda, anche se non tutti gli enti creditori (per esempio le amministrazioni comunali) hanno aderito.
Per le rottamazioni che, invece, presuppongono l’invio di una domanda, il termine è il 30 aprile 2023. Due le modalità a disposizione dei contribuenti: l’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, accessibile tramite Spid, Cie e Carta Nazionale dei Servizi; oppure attraverso la compilazione di un apposito form a cui allegare tutte la documentazione richiesta.

Basta saltare una rata di pagamento per annullare la possibilità della rottamazione

Entro il 30 giugno l’Agenzia delle Entrate dovrebbe inviare una risposta con l’accettazione della domanda o le motivazioni del respingimento. Nel primo caso, al contribuente vengono confermati gli importi da versare, le eventuali rateizzazioni richieste (fino a un massimo di 18 rate), oltre al rilascio dei moduli di pagamento e la richiesta per la domiciliazione bancaria. Quest’ultima è una delle possibili modalità di pagamento, che si aggiunge all’apposita area del sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate, all’App EquiClick; gli sportelli bancari, gli uffici postali, l’home banking, le ricevitorie e i tabaccai.
Attenzione: nel caso di rateizzazione, il mancato pagamento di una sola rata interrompe la possibilità di rottamazione e le eventuali somme già pagate verranno trattenute dall’Agenzia delle Entrate come acconto sull’intero importo dovuto e che rimane da versare.