Russia. 247 abitanti… 126 adottati. Ecco la rivoluzione di un piccolo villaggio in Siberia

Nel corso degli anni la signora Tatjana ha accolto nella sua famiglia ben 20 bambini. Il suo esempio di solidarietà ha fatto breccia anche nel cuore di altri vicini che come lei hanno deciso di aprirsi all’accoglienza

C’era una volta, in una regione molto lontana, un villaggio, piccolo, ma talmente piccolo, che i giovani avevano deciso di partire per andare a cercare lavoro, servizi e divertimento nelle città più grandi e il piccolo paese rischiava quasi di scomparire. Poi, un giorno, alcuni abitanti decisero di aprire le loro case ed il loro cuore ad alcuni bambini soli che non avevano una famiglia. Il miracolo dell’accoglienza si moltiplicò e divenne virale nel villaggio. Tutti i bambini poterono crescere in una famiglia, l’orfanotrofio distrettuale dovette chiudere, perché non c’erano più bambini da accudire, visto che tutti erano stati accolti in una famiglia e nel piccolo paese tornò la vita e la gioia!

No, non si tratta di una favola di Natale. Quello appena raccontato è accaduto realmente nel piccolo villaggio di Barkhatovo, nella Regione di Kemerovo (Siberia meridionale), paese a rischio di “estinzione” fino ad una ventina di anni fa… A raccontarne la vicenda è il web magazine Russia Beyond che sottolinea come nell’ ultimo censimento della popolazione, avvenuto nell’autunno 2021 si siano contati 247 abitanti di cui ben 126 bambini adottati!

Russia. Un vortice di solidarietà iniziato 10 anni fa…

Il vortice di accoglienza e solidarietà che ha coinvolto il villaggio di Barkhatovo, ha inizio nel 2011, quando la signora Tatjana, assieme a sua figlia, sentono parlare alla televisione della campagna “Trovami mamma” e tutta la famiglia decide di accogliere un bimbo abbandonato. Il piccolino racconta Russia Beyond, si chiamava Sasha ed aveva 11 mesi e… dal quel momento, la famiglia non si è più fermata…

Nel corso degli anni la signora Tatjana ha accolto nella sua famiglia ben 20 bambini. Il suo esempio di solidarietà ha fatto breccia anche nel cuore di altri vicini che come lei hanno deciso di aprirsi all’accoglienza.

“Per poter ospitare tutti questi bambini – si legge sul web magazine- gli abitanti di Barkhatovo si sono rimboccati le maniche e hanno ristrutturato le loro case, ricostruendo alla fine tutto il villaggio”. 

Le famiglie sono aiutate dalla regione di Kemerovo per sostenere le spese dedicate ad ogni bambino con 3.000-4.000 rubli al mese (circa 50 dollari) per ogni bambino adottato.

Elena, che di bambini in affido oggi ne ha ben 21, ha potuto, grazie al sostegno della regione, riparare casa, costruire una cucina abbastanza grande per tutta la loro famiglia e comprare dei computer per i ragazzi.

Oggi, uno dei figli adottati da Tatjana, Sergej, 32 anni, anche lui, assieme a sua moglie, ha deciso di diventare genitore “di pancia”, ma anche “di cuore” adottando nove bambini di un orfanotrofio.

Sergej – si legge su Russia Beyond- ha raccontato che tutti i loro figli li chiamano mamma e papà, anche se nessuno li ha costretti a farlo. Secondo lui, la cosa più importante è trovare una modalità di approccio con ogni singolo bambino, per costruire pace e armonia in famiglia.

“Adesso possiamo dire che il villaggio è ancora vivo”, dice Sergej. “Se ci sono bambini, c’è vita”.