Salerno. Adozione. Servizi pubblici ed enti autorizzati: una collaborazione che salva la vita di un bambino abbandonato

La collaborazione pubblico/privato restituisce al diritto alla famiglia quella priorità di cui beneficiano soprattutto loro: i bambini abbandonati

Nel mese di maggio, 4 enti autorizzati alle adozioni internazionali hanno presentato il proprio percorso, i Paesi e la situazione attuale delle adozioni ai partecipanti al percorso obbligatorio per aspiranti coppie adottive organizzato dal Centro Affidi e Adozioni dell’Ambito Territoriale S01_2 con Comune capofila Scafati, in provincia di Salerno. 

La notizia potrebbe essere di poco conto se non fosse che, in fase di pandemia, se non ci fosse stato un intelligente ascolto e una concreta collaborazione tra pubblico e privato, probabilmente le coppie sarebbero ancora in attesa di seguire il corso.

Inizialmente l’incontro era infatti previsto per il 4 marzo, ma una settimana prima, dall’ufficio preposto, con una mail si avvisava che a seguito dell’esponenziale aumento dei casi di Covid19 nella zona, e vista l’impossibilità della maggior parte delle coppie partecipanti di intervenire, l’appuntamento era rinviato a data da destinarsi.

La decisione era stata presa pensando di fare bene e nell’interesse della salute pubblica, ma a quell’incontro, non avrebbero partecipato solo le coppie e gli enti invitati, ma, idealmente, circa 170 milioni di minori abbandonati di tutto il mondo, che aspettano con ansia una mamma e un papà disposti ad accoglierli e che si sono sentiti, una volta in più, invisibili e “scartati”.

L’importanza della digitalizzazione

 Se ne parlava da tanto tempo e da marzo 2020 è diventata un’esigenza: la trasformazione digitale, o innovazione digitale, o semplicemente digitalizzazione. Ne sanno qualcosa i tanti alunni delle scuole di tutto il mondo, che si sono trovati all’improvviso ad avere come aula la loro stanza di casa, e come compagno di banco, una sedia vuota, ma hanno potuto comunque continuare a godere del diritto allo studio.

Anche i meeting lavorativi, che richiedevano km e km in macchina o con i mezzi pubblici, ora hanno come unico “mezzo di trasporto” il pc.

Non deve diventare la normalità e non lo sarà, ma il passare dalla presenza all’online serve sicuramente ad una cosa: non lasciare in attesa situazioni che richiedono immediatezza.

 Anche il diritto alla famiglia richiede la stessa immediatezza.

È stata quindi naturale, ricevuta la mail sull’annullamento dell’incontro, la risposta data dalla referente della sede di Salerno che, nell’ottica di una collaborazione tra le parti, ha suggerito, per non fare attendere le coppie in un iter dell’adozione già piuttosto lungo, di fare come già stavano facendo altre equipe adozioni (Salerno, Pontecagnano, Reggio Calabria, etc..) e cioè un incontro tramite piattaforma.

Ai.Bi è da marzo che ha spostato prontamente tutta la procedura, dagli incontri informativi, ai colloqui di post adozione, a distanza e questo, seppure non sia la stessa cosa, permette di non perdere tempo prezioso.

L’indeterminatezza del tempo che ci vorrà a tornare ad una “normalità” non può lasciare in sospeso i Paesi che hanno bisogno di coppie, perché i bambini sono tanti e desiderosi di incontrare presto una mamma e un papà.

I minori, nel frattempo, crescono nelle strutture e nelle famiglie affidatarie, complicando la possibilità di essere adottati perché sappiamo bene quanto l’età sia un fattore negativo, purtroppo, all’accoglienza adottiva. La mail di Ai.Bi. poteva cadere nel vuoto, invece, dall’altro capo del pc chi ha letto ha probabilmente riflettuto e alla fine ha accolto il consiglio.

Dopo circa due mesi, a metà maggio, una nuova comunicazione dagli uffici del centro adozione invitava, nella volontà di incontrare le esigenze di tutti i partecipanti al corso per aspiranti genitori adottivi (esigenze di sicurezza, logistiche e di tempo), ad un incontro con gli enti tramite piattaforma Meet.

I 4 enti, che probabilmente in presenza non avrebbero dato tutti la disponibilità, si sono potuti quindi presentare alle coppie presenti che hanno potuto terminare il corso e ora procederanno nell’iter adottivo senza attendere oltre. Gli attori del percorso di adozione sono diversi, tra enti pubblici e privati, ma tutti con un unico obiettivo: restituire ad ogni bambino il diritto di essere figlio. Quando la collaborazione tra le parti funziona, come in questo caso, nutrire la speranza dei bambini abbandonati, risulta più semplice e chi ne riceve i più grandi vantaggi sono loro, i bambini.

Antonella Spadafora

Responsabile Ai.Bi. Amici dei Bambini Campania