La scorsa settimana l’equipe di Amici dei Bambini ha incontrato Carol (nome di fantasia), care-leaver che ha vissuto la sua adolescenza nell’istituto Santa Terezinha di Carapicuiba, nello Stato di San Paolo.

Il colloquio con la nostra equipe è avvenuto nella residenza di Carol. Attualmente Carol, 35 anni, vive con il marito Ivan di 38 anni e i figli Beatriz di 10 anni e Gabriel di 13. Racconta che ha smesso di lavorare da circa 2 anni, perche è entrata in depressione dopo aver perso un bambino al settimo mese di gravidanza.

Carol racconta che fino all’età di 7 anni viveva a Rio de Janeiro con i genitori e con il fratello piu grande. Il padre, alcolizzato, era particolarmente violento. La madre, scappata a San Paolo con i figli, si è rivolta a Suora Lina, sua conoscenza e all’epoca una delle direttrici dell’Associação Santa Terezinha, chiedendole di tenere i suoi figli.

Carol e il fratello sono rimasti nell’istituto per 4 anni. Carol racconta che sono stati anni molto felici e che le piaceva molto vivere a Santa Terezinha. Racconta di essere stata una bambina timida e ubbidiente. Carol riferisce che nel suo “padiglione” dormivano circa 30 bambine. Dice che i “padiglioni” erano divisi per età e sesso e che per questo motivo non aveva molto contatto con il fratello. I genitori la visitavano, ma solo una volta al mese. In generale, Carol ricorda la sua istituzionalizzazione come un’esperienza positiva, perchè si è sentita protetta dalla violenza che caratterizzava il suo ambiente familiare. È uscita dall’istituto a 11 anni. Dice di aver sentito inizialmente molta nostalgia del Santa Terezinha, dei suoi amici e delle sue cose che sono rimaste la.

L’ùnico ponto negativo che Carol ha sottolineatto è stata la difficoltá di adattamento all’uscita dell’istituto. Dice che quando è entrata aveva un padre e quando è uscita la madre aveva già un’altra famiglia.

Carol ha conosciuto suo marito a 11 anni. A 15 anni si è fidanzata, a 18 si é sposata. Sua madre ha avuto a sua volta un passato in istituto. 

Riportiamo due frasi di Carol, che troviamo di particolare interesse per comprendere la realtà di una bambina istituzionalizzata:

“Il bambino istituzionalizzato non perde l’amore per la famiglia, ma perde il riferimento e la fiducia in loro”

“Io sono stata a lungo in istituto e non sono stata adeguatamente preparata all’uscita dall’istituto”