Scuola. Il regalo di Natale agli insegnanti: più 124 euro al mese

Dopo ben quattro anni è stato finalmente firmato il nuovo contratto per il mondo della scuola: interessati 1,2 milioni di lavoratori

Buone notizie: un Natale un po’ più ricco per gli insegnanti e per i lavoratori della scuola.
Dopo ben quattro anni e più governi, è stato finalmente firmato il nuovo contratto per il mondo della scuola. Come riporta il Sole 24 Ore, gli interessati saranno 1,2 milioni di lavoratori.
A dicembre saranno corrisposti gli arretrati per la “vacatio” contrattuale (2019-2021), in media pari a 2.450 euro. Per i professori ci sarà una crescita di 101 euro lordi in media (di 98 euro, per il resto del comparto). Secondo l’ARAN all’inizio del 2023, l’incremento potrebbe arrivare a 124 euro lordi mensili. Per poter giungere questa cifra è necessario che vengano reperiti altri 300 milioni nella manovra del 2023.

Le simulazioni della CISL-Scuola, che considerano che i 300 milioni vengano distribuiti su tutto il corpo docente e che al comparto venga restituito il 4% accantonato, per eventuali esigenze derivanti dalla parte normativa, arrivano alla conclusione che un maestro all’inizio della carriera possa prendere 1.748,3 euro con il nuovo contratto e 1.767,5 nel corso del 2023, arrivando a regime.

Con l’aumentare dell’anzianità di servizio e del grado di istruzione, l’incremento economico diventa più sensibile

Ad esempio, un professore delle medie, con 15-20 anni di servizio, vedrebbe la sua busta paga, passare da euro 2.222,4 a 2.314,2 con un aumento possibile alla fine dell’operazione rinnovo, di euro 112 lordo, mentre, il beneficio per un professore laureato, alle superiori, potrebbe arrivare a 139 euro, con oltre 35 anni di servizio.

Per il prossimo anno, verrà mantenuto il taglio di due punti dei contributi, a vantaggio dei lavoratori, con redditi fino a 35.000 euro

Una notizia interessante riportata da Universo Scuola, è che secondo il parere dell’agenzia delle entrate, gli arretrati al personale della scuola, avranno una tassazione separata, perché l’ente ricorda che gli emolumenti arretrati, per prestazioni di lavoro dipendente, riferibili ad anni precedenti, percepiti per effetto di leggi, contratti collettivi, di sentenze o di atti amministrativi sopravvenuti, o per altre cause non dipendenti dalle parti in causa, non concorrono a formare reddito, evitandosi, in questo modo, l’aumento del carico fiscale causato dalla progressione delle aliquote Irpef.
Un buon Natale per il personale della scuola e le loro famiglie, da poter trascorrere con maggiore serenità.