Se l’idoneità diventa amministrativa, come garantire un ricorso in appello?

Michele scrive:

Ho un dubbio. Togliendo di mezzo i servizi sanitari e i Tribunali dei Minori, chi garantirà la trasparenza della pratica di idoneità alla coppia? Adesso posso ricorrere in appello ad un diniego dell’idoneità da parte dei Tribunali dei Minori e posso richiedere l’accesso agli atti. Questa riforma da voi proposta, come considera questi due aspetti?


Caro Michele,

il Tribunale per i minorenni non verrà “tolto di mezzo” ma, semplicemente, si occuperà di adozione nazionale e non più quella internazionale (già sotto il controllo della Commissione per le Adozioni Internazionali). Né saranno “tolti di mezzo” i servizi sanitari: al contrario, nella proposta di Ai.Bi. i servizi socio-assistenziali degli enti locali emetteranno il provvedimento sulla idoneità che, quindi, diventerà un provvedimento amministrativo. All’operato dei servizi continueranno ad applicarsi tutte le norme attualmente vigenti a garanzia della trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione, incluse quelle su eventuali inadempimenti o ritardi. Nei casi di diniego della idoneità, Ai.Bi. propone un reclamo speciale presso il tribunale ordinario, competente per la volontaria giurisdizione, che deciderà in camera di consiglio secondo il rito previsto dagli articoli 739 e 740 cod. proc. civ.. Il reclamo potrà essere proposto non solo dalla coppia ma anche dal Pubblico Ministero presso il tribunale competente in materia di minori, a cui verrà comunque comunicato ogni provvedimento di idoneità. Ecco dunque che le garanzie di legge sia per le coppie che per i minori sarebbero tutte salvaguardate.

Un caro saluto

Enrica Dato

Ufficio Diritti dei Minori di Ai.Bi.