Si può attivare un sostegno a distanza per chi ha bisogno ma vive in Italia?

Cara Ai.Bi.,

stavo navigando su internet in cerca di informazioni sul sostegno a distanza e ho notato che voi siete tra i pochi a occuparsi anche di bambini europei ed asiatici.  Mi è dunque sorto un interrogativo: perché non attivare un sostegno a distanza a favore dei bambini italiani e stranieri che vivono in Italia?

Sarebbe possibile attivare un sostegno a distanza in Italia?

Grazie,

 

Federica

Cara Federica,

la ringraziamo a nome di tutto lo staff per il suo interessamento e la sua sensibilità.

In Italia sono poche le associazioni che hanno avviato un sostegno di vicinanza, vale a dire un sostegno a distanza in Italia.
Tuttavia, noi di Amici dei Bambini siamo consapevoli che l’abbandono  è una problematica allarmante anche qui in Italia. Qualora volesse sostenere minori e famiglie fragili in Italia, la informo che noi di Ai.Bi. abbiamo avviato il progetto “Fame di mamma”, che comprende una serie di strutture di accoglienza (comunità mamma-bambino, case famiglia) allo scopo di aiutare i bambini ospitati in esse.

La sua donazione sarebbe destinata  al progetto in toto, non al singolo minore. Infatti, il sostegno personalizzato, inteso come adozione a distanza in Italia, non è realizzabile per differenti motivi: la protezione di minori dal trascorso difficile, la loro permanenza temporanea nelle nostre strutture e la tutela della privacy.

Di conseguenza viene a mancare quella che per noi di Ai.Bi. è una delle caratteristiche fondamentali del sostegno a distanza, ossia l’instaurarsi di un legame affettivo unico tra il bambino ed il sostenitore.

Pertanto, lei ha la possibilità di sostenere i minori in difficoltà in Italia con la consapevolezza che il suo prezioso contributo cambierebbe la vita di tutti i bambini presenti nelle nostre strutture.

La ringraziamo di cuore speriamo di accoglierla presto nella nostra grande famiglia solidale!

 

Staff Sostegno a Distanza di Ai.Bi.