Siria. Ad Aleppo 100 bambini morti in 5 giorni. Papa Francesco alle ong cattoliche: “Ognuno di noi può e deve farsi costruttore di pace”. Anche tu puoi donare un mattoncino del nuovo ospedale pediatrico di Ai.Bi.

angelus papa francescoDi fronte a un conflitto come quello siriano, che sta annientando un’intera popolazione, e in  particolare le sue generazioni più giovani, papa Francesco torna a denunciare “gli interessi oscuri e la violenza” che continuano a devastare il Paese mediorientale, ma rivolge anche un ringraziamento agli operatori umanitari delle organizzazioni non governative cattoliche, impegnate a cercare di alleviare le sofferenze di milioni di bambini e famiglie.

Giovedì 29 settembre il Pontefice ha ricevuto in Vaticano i membri delle ong di ispirazione cattolica che operano nel contesto della crisi umanitaria in Siria.

Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha espresso grato apprezzamento “per il sostegno attento ed efficace a quanto la Chiesa va compiendo per cercare di lenire le sofferenze di milioni di vittime di questo conflitto”. “Il lavoro di quanti come voi – ha detto Bergoglio – sono impegnati ad aiutare queste persone e a salvaguardarne la dignità è certamente un riflesso della misericordia di Dio e un segno che il male ha un limite e non ha l’ultima parola”. L’operato delle ong in Siria “è un segno di grande speranza”, per il quale il Papa ha ringraziato “tante persone anonime, ma non per Dio!, le quali, specialmente in questo anno giubilare, pregano e intercedono in silenzio per le vittime dei conflitti, soprattutto i bambini e  più deboli, e così sostengono anche il vostro lavoro.

Purtroppo, denuncia con forte rammarico papa Francesco, “dobbiamo constatare che, nonostante i molti sforzi prodigati in vari ambiti, la logica delle armi e della sopraffazione, gli interessi oscuri e la violenza continuano a devastare questi Paesi e fino a ora non si è saputo porre fine alle estenuanti sofferenze e alle continue violazioni dei diritti umani”.

Le notizie provenienti da Aleppo non fanno altro che provare le drammatiche constatazioni del Pontefice. In soli 5 giorni, dal 23 al 28 settembre, nella zona est sono morti 96 bambini e altri 223 sono rimasti feriti, a causa degli intensi bombardamenti aerei che stanno distruggendo la città. Di fatto, ad Aleppo i bambini sono intrappolati in un incubo a occhi aperti. Il sistema sanitario dei quartieri orientali sta definitivamente collassando: è rimasta solo una trentina di medici, con pochissimi strumenti e medicinali a disposizione per curare un numero sempre crescente di feriti. Ormai i bambini che hanno poche possibilità di sopravvivere vengono lasciati morire proprio a causa delle limitate scorte di medicinali e dello scarso personale in servizio. Nel frattempo 100mila bambini sono costretti a bere acqua contaminata e le immagini che arrivano dalla Siria continuano a mostrare piccoli corpi senza vita estratti dalle macerie o intrappolati sotto i resti degli edifici bombardati.

È pensando a queste immagini che il Santo Padre afferma che “al di là dei necessari aiuti umanitari, ciò che oggi i nostri fratelli e sorelle della Siria desiderano più di tutto è la pace”. “Porre fine al conflitto è anche nelle mani dell’uomo – ha detto Bergoglio -: ognuno di noi deve farsi costruttore di pace.

Le parole del Papa sembrano dare eco all’appello di questi giorni di Amici dei Bambini. Ognuno di noi, infatti, può diventare costruttore di un luogo di pace: il nuovo ospedale pediatrico che Ai.Bi. sta realizzando in Siria, in condizioni di assoluta sicurezza, ricavato sotto una collina. Non visibile dall’esterno e quindi non raggiungibile dalle bombe, a differenza di altri ospedali recentemente diventati bersaglio dei raid aerei. Il centro sanitario che Ai.Bi. sta realizzando sarà raggiungibile da circa 450mila civili, offrirà servizi di emergenza, padiatria, ginecologia e ostetricia a 300 pazienti al giorno e avrà 35 posti letto e 19 incubatrici. Ma per realizzare tutto questo è indispensabile il tuo contributo: fino al 3 ottobre, dona 2 euro con un sms oppure 2 o 5 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45507 a favore della campagna Bambini in Alto Mare.

 

Fonti: Avvenire, Tpi