Siria. Il diritto al gioco per “dimenticare” la guerra e insegnare la speranza

Anche con la chiusura delle scuole prosegue l’impegno di Ai.Bi. a Idlib, in Siria, con tante attività estive, che hanno avuto una grande partecipazione, per intrattenere e aiutare i bambini più vulnerabili

Quest’anno, a Idlib, nel nord ovest siriano, le scuole hanno aperto a singhiozzo a causa della pandemia e migliaia di bambini hanno lasciato il percorso di studi a causa dei problemi economici delle loro famiglie. La guerra e il virus hanno negato il diritto all’istruzione di molti bambini siriani, ma, nonostante tutto ciò, come giusto che sia, l’inizio delle vacanze scolastiche è sempre un momento molto atteso da tutti gli studenti.

Diritto al gioco: il grande successo delle attività estive di Ai.Bi

Ai.Bi., consapevole di tutti i problemi, ha rinnovato il suo impegno in 3 villaggi nella zona rurale di Idlib: attraverso attività ludiche, la costruzione di giardini, orti-terapeutici e, ovviamente, la formazione di insegnati, ha voluto creare, insieme al partner Kids Paradise, spazi sicuri di gioco dove ogni bambino potesse esprimersi e crescere. Le attività ludiche e di appoggio psico-sociale sono cominciate fin da febbraio e hanno riunito più di 1500 minori a settimana per 5 mesi. Alla fine dell’anno scolastico gli operatori hanno pianificato attività estive per intrattenere e monitorare i bambini più vulnerabili, anche se c’era la consapevolezza che la chiusura delle scuole avrebbe comportato una notevole decrescita del numero di partecipanti. Con grande sorpresa, invece, nonostante il calore, gli studenti sono accorsi in massa alle attività estive, portando gioia ed entusiasmo nei nuovi giardini delle scuole.

Tre giornate dedicate allo svago, alla socializzazione e al diritto al gioco

In particolare, per chiudere l’anno scolastico, il team di Ai.Bi. ha organizzato tre giornate dedicate allo svago e alla socializzazione: dopo mesi di fatiche sui libri si è infatti celebrata la promozione di tutti gli alunni e il passaggio al successivo anno scolastico. Un occasione di questo tipo è rara a Idlib, dove la guerra da dieci anni nega a molti minori il diritto a un educazione; proprio per questo Ai.Bi, dal 2016, si impegna a ribadire l’importanza dell’educazione, soprattutto in contesti di guerra. Attraverso attività multisettoriali vengono supportate le famiglie affinché non debbano ricorrere al lavoro minorile, promuovendo, allo stesso tempo, progetti che rendano le scuole luoghi sicuri e stimolanti per i minori. Le celebrazioni di fine anno scolastico rappresentano un’opportunità unica per motivare molti studenti che soffrono situazioni di depressione e stress post traumatico. Attraverso il gioco e la orto-terapia gli esperti individuano i minori più vulnerabili e con situazioni di sofferenza psicologica per poi accompagnarli in un percorso di supporto psicosociale che li aiuti a integrarsi in maniera migliore all’interno della scuola e della società.