Siria. Natale di sangue. Sono quasi 30 mila i bambini uccisi in 10 anni di guerra

Dopo 10 anni di guerra, anche nei giorni che precedono in Natale non si ferma la guerra in Siria. Una tragedia che pare senza fine ma che proprio a Natale ci chiama a un impegno concreto che regali un raggio di speranza, nonostante tutto

Ormai le parole per quello che succede in Siria non ci sono più.
Sarebbe un minimo sollievo, per quanto crudele, pensare che sia per questo motivo che nessuno ne parla, ma anche in questo caso non ci sono raggi di speranza: non se ne parla perché, da queste parti, della Siria si preferisce dimenticarsene. Si preferisce girarsi dall’altra parte e alzare le braccia in segno di resa.
D’altra parte, come fai a raccontare di che in quasi 10 anni di guerra (da marzo 2011) sono morti 29.661 bambini? Come fai anche solo a scrivere questo numero: ventinovemilaseicentosessantuno? È talmente spaventoso che ad aggiungere che “solo” 181 di questi morti sono dovuti a torture, pare quasi una buona notizia… I dati sono dell’SNHR (Syrian Network for Human Rights) e sono arrivati al 20 di novembre. Ma da allora, purtroppo, potrebbero già essere cambiati.

La guerra in Siria, tragedia e morte senza fine

La tragedia nella tragedia, infatti, è che di questo scempio non si vede ancora una fine. Nemmeno l’ombra di una fine, se è vero che solo una decina di giorni fa un nuovo bombardamento ha colpito alcune aree intorno a Idlib, ferendo, tra gli altri, 11 bambini sotto i 14 anni.
Davanti a tutto questo, l’unico modo affinché anche in Siria, anche a Idlib, la speranza non muoia del tutto e continuare a parlarne. Anche se si ha quasi timore a dirlo, vista la sproporzione di ciò che si può fare rispetto a ciò che accade: ma parlarne, ricordare e portare quei microscopici raggi di lue che, proprio per il contesto di tenebra che li circonda, sono ancora più preziosi, è davvero l’unica arma che rimane.

L’impegno di Ai.Bi. in Siria e l’ortoterapia per “dimenticare”, anche solo per un attimo, la guerra

Ai.Bi. prova a farlo ormai dal 2014, e a maggior ragione non si fermerà questo Natale. Invitando tutti, anzi, proprio in occasione del Natale, a ricordarsi dei bambini e della famiglie di Idlib attivando un’Adozione a Distanza che ci permette di portare avanti i diversi progetti che, insieme al nostro partner Kids Paradise, in questi anni abbiamo costruito. Come, tra gli ultimi in ordine di tempo, le aree gioco costruite a marzo del 2021 in tre scuole della provincia di Idlib, dove anche ne corso dell’estate sono state organizzate molte attività per i bambini e i ragazzi.
In particolare, gli operatori hanno supportato il personale scolastico organizzando numerose attività agricole di supporto psicosociale. Attività che sono volte a introdurre i bambini all’ortoterapia. Il nostro team, con la partecipazione di esperti agronomi, ha spiegato le basi dell’agricoltura autunnale ai bambini e ascoltato le loro opinioni e impressioni: sono stati fatti commenti su frutti e ortaggi autunnali e si sono apprese le tecniche di coltura, con l’obiettivo di sviluppare le capacità di pensiero creativo dei bambini. Inoltre, sono state organizzate attività per curare piante e piantine danneggiate nella scuola Kriez con la partecipazione dei bambini, con l’obiettivo di integrare questi ultimi con l’ambiente circostante.
Piccoli sprazzi di speranza e di “normalità” nel contesto di un Natale che non può e non deve essere solo di sangue e dolore.
Rinnoviamo, quindi, proprio per questo Natale, l’invito a partecipare ai progetti portati avanti in Siria da Ai.Bi., con una donazione libera o, per dare continuità al proprio sostegno, attivando un’adozione a distanza per i bambini in difficoltà e per le famiglie della Siria.

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