Siria. Neonata muore sotto le bombe, ma non commuove quasi nessuno: un conflitto vicino, eppure lontano

Con l’avvio dei raid dell’aviazione russa e siriana su Idlib, ultima roccaforte anti-regime in Siria occidentale, ricomincia la conta dei morti. Ma pure quando si tratta di inermi e innocenti, come i bimbi siriani, sembra quasi che si parli di vittime provenienti da un altro pianeta

Al ‘fiato sospeso’ e la copertura mediatica nel caso dei 12 bambini thailandesi prigionieri delle grotte non corrisponde, curiosamente, altrettanta attenzione nei riguardi dei bambini siriani: perché? Amici dei Bambini non smette di ricordare a tutti: “Non Lasciamoli Soli

siria. Neonata morta non fa notizia...un conflitto vicino, eppure lontanoSembra essere ripresa a pieno ritmo l’offensiva aerea dei lealisti siriani e dell’aviazione russa sul territorio di Idlib, l’ultima roccaforte anti-regime nella Siria occidentale. Secondo gli operatori della Syria Civil Defense, una neonata è rimasta uccisa durante i bombardamenti a Hobeit, nella provincia di Idlib, mentre numerosi danni sono stati inferti a un ospedale.

Mustafa al-Haj Youssef, portavoce degli Elmetti bianchi, le squadre di soccorso che operano nelle aree fuori del controllo governativo, ha detto che elicotteri governativi hanno sganciato ‘barili bomba’ sul villaggio. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato raid aerei sulle città di Latamneh e Kafr Zeita, nella provincia di Hama. Uno degli ospedali della zona è stato danneggiato durante gli attacchi aerei e dichiarato inagibile.

Quella appena iniziata nell’area di Idlib è una guerra che mette a rischio di vita 3 milioni persone, molte delle quali provenienti dalle altre aree già rase al suolo dai conflitti sul territorio siriano e che ancora non hanno lasciato l’area del Governatorato. Di queste, un milione sono bambini. “Ci devono essere altri modi per affrontare questo problema che non trasformino nei prossimi mesi la regione di Idlib in una delle più grandi crisi umanitarie con il più alto numero di vittime nel Ventunesimo secolo”, ha detto il capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di affari umanitari, Mark Lowcock.

Un pericolo che, tuttavia, sembra non lasciare granché in angoscia l’opinione pubblica italiana e internazionale, né tantomeno attira l’attenzione dovuta da parte dei mass media, che danno notizie limitate e ‘a macchia di leopardo’ sul drammatico evolversi della situazione. Un paradosso, a causa del quale la morte di una neonata dilaniata da una bomba colpisce e mobilita meno dell’intrappolamento di 12 bambini thailandesi in una grotta.Perché i bambini siriani non riescono a commuoverci? Questa guerra sembra tanto lontana da apparire combattuta in un altro pianeta. Eppure, invece, è così vicina a noi.

Anche per questo, Ai.Bi. dal 2013 è operativa in territorio siriano, con l’obiettivo di portare sollievo e offrire aiuto ai più fragili della popolazione: bambini, anziani, ragazze-madri.

L’imperativo di Ai.Bi., non a caso, è ‘Non Lasciamoli Soli’, la Campagna che rende possibile aiutare Amici dei Bambini a trasformare in azioni concrete il desiderio di stare ancora e sempre accanto ai più piccoli e indifesi del popolo siriano. Basta poco per alleviare le sofferenze di un popolo che ha già patito fin troppo sostieni la campagna ‘Non Lasciamoli Soli’!

Fonte: ANSA

Fonte: TPI