Sono single, se cambiasse la legge accoglierei un figlio di qualsiasi nazione

Maria scrive:
Sono  una  madre nubile… Ho  un  figlio di  14  anni e  vorrei  tanto  dare  amore  a  un  altro  bimbo  o  a un’altra bimba,  visto  che  sono  psicologa  e psicoterapeuta, ma…  single. Se  cambiassero  le  leggi,  accoglierei un  bimbo  di  qualsiasi  nazione o dell’America latina… per  educarlo  con  amore.

Cara Maria,

sei una risorsa preziosa per i ragazzi adottabili di ogni Paese: anche del nostro, non solo dei Paesi dell’America Latina. Sia in Italia che all’estero, infatti, esistono molti adolescenti e molti gruppi di fratelli che, pur dichiarati adottabili da una regolare sentenza del giudice, passano la vita in affidamento sine die, senza mai trovare una famiglia adottiva che se ne prenda cura e che faccia loro conoscere il significato delle parole: per sempre. Parole che solo una madre e un padre possono insegnare, e che solo nella famiglia si realizzano con piena soddisfazione dei diritti del bambino.

Per questi ragazzi – che abbiano o meno problemi di salute – anche una persona non coniugata come lei, Maria, è una validissima alternativa al destino di una vita da passare in istituto.

La legge deve cambiare, i tempi sono maturi. La sorte di tutti i potenziali genitori adottivi è segnata a priori dalla prospettiva di un iter imprevedibilmente lungo, di un’impostazione che non valorizza come risorsa i genitori come lei.

Per questo Ai.Bi. ha appena preparato un progetto di riforma della legge italiana sulle adozioni e sull’accoglienza dei minori. Tra le modifiche proposte è inclusa anche l’introduzione dei single fra coloro che possono proporsi per l’adozione, almeno per quei minori che non trovano altra soluzione preferibile.

Tutti sappiamo che è sempre meglio ricevere l’amore di un solo genitore che non ricevere l’amore di nessuno.

Le siamo accanto, Maria. Continui a seguirci.

Avv. Enrica Dato, Ufficio Diritti Minori di AiBi. Associazione Amici dei Bambini