Dopo un mese di sopravvivenza nel sottosuolo, Viktoria fugge con i suoi cinque bambini dalla guerra in Ucraina

“Correre nei rifugi anti-bombe ogni volta che suonava il segnale di allarme aereo, avere sempre le finestre coperte, vivere in mezzo ai pezzi di vetro, senza corrente, acqua, gas, con in casa tutto rovinato, con i bambini che si ammalavano…”. Una storia di coraggio, sopravvivenza e solidarietà

A causa del conflitto in corso, Viktoria è dovuta fuggire dall’Ucraina, dalla regione di Cercasî, per poter dare un futuro ai propri 5 figli.
La guerra li ha colti impreparati, come è successo a tanti cittadini ucraini e li ha costretti a lasciare prima le case, poi il Paese, per salvarsi.

Racconti dalla guerra

“Correre nei rifugi anti-bombe ogni volta che suonava il segnale di allarme aereo, avere sempre le finestre coperte, vivere in mezzo ai pezzi di vetro, senza corrente, acqua, gas, con in casa tutto rovinato, con i bambini che si ammalavano perché saltavamo le mense, le ore di sonno, non era la vita che volevo per i miei figli.” – racconta la donna, riconoscendo che con tutte le ragioni, fuggire dal Paese, in quel momento per lei significava tradire i suoi cari.
“Avevo sulle spalle una carica troppo pesante – confessa – dovevo essere per i miei figli sia madre che padre, educatrice e medico, assistente e psicologa… e io ero sola, e dovevo lavorare per mantenere i bambini, e la guerra continuava.”
Dopo un mese di incubo, invece la decisione è stata presa e la famiglia ha iniziato il lungo cammino verso la pace e la libertà. Era una fuga carica di incertezze, ma anche di speranza per una vita migliore.

In Moldova e il sostegno del progetto PACE

Sono arrivati in sei in Moldova. Hanno fatto la prima sosta a Edinet, ad aprile, accolti di DEMOS, associazione con la quale Ai.Bi. Moldova sta collaborando attraverso il progetto PACE – PROTEZIONE, ACCOGLIENZA, CULTURA, EDUCAZIONE.
L’iniziativa ha come obiettivo l’integrazione delle famiglie profughe dell’Ucraina accolte nelle comunità Moldave ed è finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Kiev.

Scuola e lavoro: le priorità

Viktoria è stata quindi aiutata con vari servizi di supporto, facilitandole i contatti con le autorità locali per poter iscrivere i figli a scuola e facendoli seguire i corsi con presenza fisica.
Non avendo terminato la scuola, perché si era sposata molto presto, la madre è consapevole che lo studio è essenziale e che la scuola on-line era solo un’opzione in tempo crisi per i suoi bambini.
Ecco perché, la priorità, appena arrivata in Moldova, era quella di trovare una scuola per i figli.
La seconda priorità è stata quella di trovare un lavoro, o almeno di poter continuare il mestiere che faceva in Ucraina – guadagnava la sua esistenza cucendo.
Con il supporto del progetto, le è stata procurata una macchina da cucire. “E grazie a questo, insieme ai vestiti che cucivo per la gente del villaggio, ricucivo, ridisegnavo, cambiavo il destino della mia famiglia” – confessa la donna, facendo un paragone tra la sua vita e il mestiere che, a poco a poco, le riportava la pace, l’autostima, la dignità.
Ora Viktoria ha aperto un piccolo atelier, dove presta servizi di sartoria, e si è anche iscritta a un corso online, per poter validare il suo lavoro.

Una casa a Briceni

Raggiunta l’autonomia, la madre e i figli hanno lasciato il posto per altri loro connazionali. Si sono trasferiti a Briceni, nel nord del Paese, dove, con l’aiuto degli abitanti, sono riusciti a trovare una piccola abitazione, una casa vecchia ma accogliente e piena di pace.

“L’integrazione è ancora in processo, ma grazie ai nostri vicini che ci aiutano a vicenda, manteniamo la speranza che presto potremo accomodarci in questo posto e chissà, forse resteremo qui per più tempo”, sostiene Viktoria, pensando anche al confort emozionale dei bambini.
La scuola, le nuove amicizie, la radici che questa famiglia sta riponendo in terra nuova, sono piccoli risultati che dovranno essere alimentati. Ma tra le mura della loro nuova casa, circondati dalla pace del villaggio moldavo, Viktoria e i suoi bambini iniziano a tessere una nuova storia di vita e speranza, pronti ad affrontare insieme le sfide che il domani porterà loro.

Restiamo vicini ai bambini dell’Ucraina

Il perdurare di questa situazione terribile richiede ancora una volta il sostegno di tutti, per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini ucraini colpiti dalla guerra puoi aderire al progetto “Adotta a distanza i bambini in Ucraina”.