Stepchild adoption. L’inutile tentativo di Ncd di mettere una pezza: difendono un compromesso che ha aperto la strada alle adozioni gay

lupiFatto lo strappo, ci si affretta a tentare di mettere una pezza. Ma se il danno è troppo evidente, nemmeno il miglior sarto potrà nasconderlo. Specialmente se – uscendo dalla metafora – a pagarne le spese sono i bambini e i loro diritti. All’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ha dato il via libera all’adozione di una bambina da parte della partner omosessuale di sua madre, a poco servono le giustificazioni e i distinguo provenienti da quella parte della maggioranza di governo che, pur dichiarandosi contraria alle adozioni gay, ha accettato il compromesso con chi ha fortemente voluto la legge sulle unioni civili. La quale, alle adozioni gay, ha di fatto aperto la strada.

“Ritengo che la sentenza sia un errore, ma non penso che sia da imputare a questa legge”, prova a difendersi Maurizio Lupi, capogruppo di Area Popolare ed ex ministro del governo Renzi. “La legge – ha detto Lupi -, oltre a non prevedere per le unioni civili le adozioni, non prevede la stepchild adoption, che è stata stralciata”. Sarà stata pure stralciata, ma a tutti gli effetti la sentenza della Cassazione l’ha resa possibile. E quanto affermato da Lupi in un’intervista ad avvenire – “stiamo sul punto del compromesso raggiunto: né adozioni né stepchild sono possibili” – sembra una frase pronunciata da qualcuno che non si è reso conto di quanto stia avvenendo.

Quel compromesso tra il Nuovo Centrodestra, a cui appartiene l’ex ministro, e il Partito Democratico, il cui segretario è il premier Renzi, che ha portato alla legge sulle unioni civili evidentemente fa acqua da tutte le parti. Almeno dal punto di vista di chi era contrario alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Perché, invece, per coloro che vi erano favorevoli, la legge approvata nei mesi scorsi dal Parlamento è uno strumento sufficientemente lacunoso da permettere ai giudici di prodursi in sentenze creative tali da far rientrare dalla finestra (la Magistratura) quando fatto timidamente uscire dalla porta (la legge).

Lupi e Ncd si affannano ora a difendere una legge sbagliata, scritta malissimo e capace solo di aprire un varco pericoloso. Sono bastate poche settimane dall’ok alla legge e i giudici della Suprema Corte hanno già potuto prendere una strada diversa autorizzando la stepchild adoption. Per farlo sono ricorsi ai “casi particolari” previsti dalla legge sulle adozioni. Ma il rischio ora è che i “casi particolari” possano diventare la prassi. Ogni tipo di unione civile, previsto dalla nuova legge, infatti, potrebbe costituire un “caso particolare”.

Ma la responsabilità è dei giudici solo fino a un certo punto. Se le leggi si fanno a metà o si fanno male, la Magistratura finisce per supplire alle mancanze della politica. Meno si legifera con chiarezza e più si lascia spazio alla soggettività dei giudici. Mentre Lupi e Ncd tentano di giustificare l’ingiustificabile, una bambina ha perso il diritto ad avere un padre e una madre.

 

Fonti: Avvenire, La Croce