Sterilità maschile o femminile? Invece di additare le donne come colpevoli dell’infertilità, dovremmo prendercela con il settore della plastica

“L’aumento dei tassi di infertilità potrebbe essere dovuto, tra le altre cose, al fatto che ogni settimana tutti noi ingeriamo una quantità di plastica pari a una carta di credito”

L’infertilità è una questione “esclusivamente” femminile… oppure no?

Certo è che, se allo scoccare dei fatidici 35 anni, non sei ancora riuscita ad avere un figlio, ti sembra di essere come un pesce fuor d’acqua, circondata da amiche già alla loro seconda gravidanza e  sguardi di compatimento altrui…

Beh, signore, da oggi potrete mettere a tacere chi già parla di voi come delle future primipare attempate. Secondo una recente  ricerca  condotta negli Stati Uniti e pubblicata nel 2021 sul prestigioso Journal of the American Medical Association,  sembrerebbe infatti  che le donne siano passate da una capacità riproduttiva di 35 anni ad una di 37,1 anni. Con un conseguente innalzamento dell’età media di entrata in menopausa da 48,4 a 49,9 anni di età.

I fatidici 35

Un’ottima notizia quindi, per chi, allo scoccare dei fatidici 35, data convenzionalmente indicata dalla società come “l’inizio del declino della fertilità femminile” non sia ancora riuscita a  concretizzare il proprio desiderio di maternità, aspirazione che di certo, la realtà odierna non aiuta, se, come sottolinea Arwa Mahdawi sul The Guardian, articolo riportato dall’Internazionale, le over 35 sono bersagliate da “tragici avvertimenti su quanto sarà difficile restare incinta e su tutti i problemi che madre e neonato potrebbero avere in caso di gravidanza, che è subito etichettata come “ad alto rischio”. Uno stress non indifferente.

Quando non si riesce ad avere un figlio lo stigma della società ricade quasi sempre sulla donna. Ma cosa ne pensa l’altra metà del cielo?

L’avanzare dell’età può comportare problemi di fecondità anche per gli uomini?

Certo che si!

Pensate  che “secondo uno studio –  riportato sempre dall’Internazionale – gli uomini potrebbero essere gli unici responsabili del 20-30 per cento di casi di infertilità e contribuire al 50 per cento del totale dei casi”.

Insomma, smettiamola di indicare le donne come le uniche responsabile del ritardato arrivo di un bebè e iniziamo a rivolgere la nostra attenzione alle cause che potrebbero comportare un’aumento dell’infertilità, come ad esempio l’inquinamento dovuto dalle plastiche.

 “L’aumento dei tassi di infertilità potrebbe essere dovuto, tra le altre cose, al fatto che ogni settimana tutti noi ingeriamo una quantità di plastica pari a una carta di credito” riporta l’Internazionale.

E comunque, ricordatevi sempre che un figlio non è solo quello “di pancia”, un figlio nasce “dal cuore” e tanti bambini soli, negli orfanotrofi di tutto il mondo, sono lì che vi stanno già aspettando.