Una storia di affido che dura da 50 anni

La straordinaria vicenda di Pia, donna di 102 anni che, già madre di 5 figli, oltre 50 anni fa ha accolto una figlia in affido. Quella figlia, oggi, ha a sua volta adottato una bambina. Perché l’accoglienza e la generosità si moltiplicano e si tramandano di generazione in generazione

Una serata eccezionale, interessante e piena di storie tutte da ascoltare e raccontare è stata quella di venerdì 1 marzo, quando nel bellissimo spazio The Mill si è tenuto l’evento l’Affido è (in)finito, alla presenza dell’attrice Sarah Maestri, del cantautore Niccolò Agliardi, entrambi genitori affidatari, e di tre famiglie affidatarie di Ai.Bi.

L’accoglienza non ha età

Sicuramente avremo modo di tornare sulle storie raccontate, sulle emozioni, sugli incontri scaturiti da una serata che senza dubbio rimarrà a lungo nel cuore di tutti i presenti, ma, qui, vogliamo raccontare quella che è stata senza dubbio la sorpresa dell’evento.
Una sorpresa inaspettata e graditissima che si è materializzata nell’incontro con Pia Majno: “padrona di casa” del luogo in cui si è svolto l’evento e (questa la scoperta inaspettata) madre affidataria da oltre 50 anni.
Perché la signora Pia, oggi, di anni ne ha 102, portati con un’energia che farebbe invidia a chi ne ha 30 in meno di lei, e da quando ne aveva poco oltre i 50 è protagonista, insieme al marito Gianluigi, di una storia bellissima, che lei stessa ha brevemente raccontato durante la serata.
La vicenda prende il via nel periodo in cui Pia lavorava presso il Tribunale per i minorenni. Qui, venne in contatto con una ragazza di 14 anni: “con le occhiaie e con un’aria proprio distrutta”. Vedendola in quello stato, Pia si interessò alla sua situazione e venne a conoscenza, tramite la sezione “Accoglienza” voluta nel Tribunale da Anita Pavesi, di una storia di incuria e fragilità dalla quale la ragazza si era resa conto di voler uscire.
Pia tornò a casa e raccontò il tutto al marito e, insieme, “avendo noi ‘soltanto’ cinque figli” e vista anche l’età della ragazza e il fatto che nessun istituto sembrava poterla prendere in carico, decisero di accoglierla in casa propria

L’amore si moltiplica, ma “si deve avere corraggio”

“Io certo non avevo la bacchetta magica – ha raccontato la signora Pia. Ci ho messo 10 anni per riuscire a integrarla bene con i miei figli, anche se loro l’hanno sempre trattata come una sorella. Non è stato semplice, perché lei, come prima reazione, diceva di non volere una casa borghese come la nostra e che non era scappata dalla sua per finire in quell’ambiente”.
L’adattamento non fu semplice e la ragazza tornò ad avvicinarsi a certi ambienti, ma “poco importa – ha ammesso con una grandissima semplicità Pia – perché quelli sono incidenti che possono sempre capitare con tutti i ragazzi”.
Oggi, infatti, Pia può raccontare di una figlia che ha percorso la sua strada, che ha studiato fino a ottenere la laurea in linguistica nell’Università di Canterbury. Qui ha conosciuto Tim, un brillante studente in scienze economiche. Si sono sposati e hanno avuto un figlio che oggi a sua volta è laureato e ha iniziato a lavorare.
La storia avrebbe potuto finire qui, e già sarebbe stata una storia meravigliosa. Ma evidentemente, come ha detto la signora Pia, la storia era “così piena d’amore” che ha portato la figlia ad aprirsi a sua volta all’adozione, accogliendo una bambina a cui “ridare tutto quello che lei non aveva avuto da piccola”.
La bambina, oggi, ha 10 anni e vive a Londra con la sua famiglia, ma viene spesso a Milano, a trovare quella nonna incredibile dalla cui generosità tutto è cominciato.
Pia ha chiuso il suo racconto con una frase tanto vera quanto disarmante nella sua semplicità: “Si deve avere coraggio”.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.