Storie di Adozione. Andrea si racconta: “La mia mamma non aveva imparato a fare la mamma”.

“…Io sono morta lì, nell’istituto in cui ho visto per l’ultima volta i miei fratelli… Poi è arrivata l’adozionei miei genitori, il primo giorno di scuola, la mia migliore amica…”

Andrea, nome di fantasia, proviene dal Cile, è arrivata in Italia, nel 2015 che aveva quasi 8 anni e adesso ne ha 14 anni. Andrea ha un incontro di post adozione con Ai.Bi., si racconta con semplicità, è oramai consapevole della sua storia.

Il primo momento importante della mia vita è stata la nascita” dice. “Ringrazio la mia mamma biologica per avermi fatto nascere e per questo le voglio bene”.

Non è semplice accogliere questa grande capacità di rileggere la propria storia dei ragazzi adottivi e sentire, in qualche modo, la gratitudine dell’essere in vita.

Però la mia mamma non aveva imparato a fare la mamma e ha fatto tante cose brutte, non ha avuto cura di noi, non ci ha protetti, e ci ha lasciati andare via. Si è persa tantissimo, perché noi adesso siamo felici, e siamo in gamba”Andrea racconta con semplicità una storia che nessun bambino dovrebbe vivere, ma lo fa con la forza di chi ha sofferto e ha ritrovato la speranza.

La mia famiglia è stata divisa, mi mancano i miei fratelli, mi manca mio fratello maggiore che è stato papà e mamma con me, quando mia mamma usciva di casa e ci lasciava soli, senza cibo, senza cure. Io sono morta lì, nell’istituto in cui ho visto per l’ultima volta i miei fratelli”.

Andrea sfiora il tema della ricerca delle origini, che riguarda quasi sempre i rapporti puliti dell’adozione, quelli tra fratelli e sorelle che si sono supportati quando i genitori non assolvevano al loro ruolo. Fratelli e sorelle a volte dispersi nel mondo, soprattutto in famiglie molto numerose. Andrea sfiora anche il tema dell’abbandono, la morte nell’abbandono.

Poi è arrivata l’adozione, i miei genitori, il primo giorno di scuola, la mia migliore amica. Adesso mi vengono in mente momenti belli, il mio primo innamoramento, ma anche quando mi hanno tradita per la prima volta”.

Andrea ha la forza e la capacità di raccontare il flusso della sua vita passando dalla drammaticità dell’abbandono alla bellezza dell’adozione, della vita attuale, e conclude:

“Adesso sono felice”.

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