Storie di donne in Siria, tra resilienza, umanità e voglia di futuro

La guerra decennale, che ha portato tutti gli uomini a combattere,e il recente terremoto che ha sconvolto l’intera società, ha chiamato le donne siriane a un ruolo sempre più fondamentale per il futuro delle famiglie e del Paese intero. Nonostante difficoltà e una cultura che ancora non facilita il loro ruolo, ecco alcune storie di donne straordinarie… nella loro quotidianità

Sottolinea giustamente Concita De Gregorio in un articolo su La Stampa in occasione della giornata della donna che, quella dell’8 marzo, non è “per niente una festa”, perché “ricorda vittime di tragedie del passato e glorifica le eroine”. Nel pezzo, De Gregorio cita un articolo del Time che propone il profilo di 12 donne “straordinarie”, che straordinarie effettivamente sono ma che tutte, invariabilmente, sono connotate come “guerriere”. Donne che hanno lottato contro il sistema, i pregiudizi, gli abusi… donne che hanno dovuto farsi largo in un mondo ostile, in campo a loro preclusi. Donne che hanno dovuto “vincere”, in tutti i sensi. “Arriverà mai il momento  – si chiede la giornalista – in cui la gentilezza e la cura daranno un posto, sicuro, nel mondo?”
Facendo tesoro dello spunto bellissima di Concita De Gregorio, nel nostro piccolo, allora, grazie a Hussein, il cooperante di Ai.Bi. per i progetti in Siria, raccontiamo le storie di alcune donne che abbiamo incontrato durante le attività dei progetti organizzati nel Paese. Donne che, in fondo, cercando di portare avanti un’esistenza che per certi versi potremmo definire “normale”; donne che non entreranno nei libri di storia e le cui azioni non finiranno nella pagine di Time, ma che proprio per questo sono un simbolo ancor più significativo di quanto ancora ci sia da fare, nel mondo, affinché la “giornata internazionale della donna” possa diventare, davvero, una “festa” da celebrare, senza dover combattere per essa.

Storie di donne: Amina Suleiman Al-Hajji (Umm Diyaa)

Residente nel campo di Rabi` Maisaruna, è una donna anziana con un’amputazione alla gamba e alla mano sinistra, proveniente da una famiglia al di sotto della soglia di povertà. “Sono la capofamiglia di quattro figli che soffrono per la durezza delle condizioni in cui viviamo  – racconta – aggravatesi dopo il devastante terremoto, soprattutto considerando le rigide condizioni invernali. Prima della guerra, le nostre condizioni di vita erano a medio reddito, mentre ora ci troviamo in condizioni molto difficili e vulnerabili, soprattutto per le condizioni di disabilità e al trasferimento forzato che ci ha fatto perdere tutto ciò che possedevamo. Sono diventato un beneficiario della consegna del pane gratuito nel campo in cui vivo e nei campi vicini. Ogni giorno ricevo il mio fabbisogno di pane fresco che arriva nella mia tenda, per nutrire i miei figli e farli sussistere. I miei sogni sono molto modesti. Sogno di assicurarmi una sedia per gli anziani, corrente elettrica e, nel migliore dei casi, di sostituire la tenda con una roulotte che ci aiuti a superare il freddo pungente dell’inverno e il caldo soffocante dell’estate.

Storie di donne: Beja Ahmed Al-Abdullah

Tra i residenti del campo di Al-Zaalana, è una donna anziana con un marito disabile e 3 figli per i quali lei è l’unica fonte di sostentamento. Le condizioni di sfollamento l’hanno stremata, soprattutto a causa dell’impatto distruttivo del recente terremoto. Prima della guerra, le sue condizioni di vita erano stabili, in quanto il marito era ancora in grado di lavorare nell’appezzamento di terra di proprietà. La guerra e il sisma hanno reso la famiglia estremamente vulnerabile, esacerbando le loro condizioni. Essere tra i beneficiari dell’assistenza alimentare fornita nell’ambito del progetto 8×1000 2019 è un punto di partenza da cui cercare di ricostruire un possibile futuro.

Storie di donne: Fiddah AlSatouf

52 anni, del villaggio di Kneisah, ha alle spalle una famiglia numerosa di 17 persone. Ha beneficiato del progetto grano 8×1000 2019 ricevendo semi di grano, fertilizzanti, materiale per il controllo dei parassiti e venendo formata sulla gestione integrata del grano. In questo modo, Fiddah ha potuto coltivare il suo campo con e garantire i bisogni della sua numerosa famiglia.

Storie di donne: Radiah Al-Ali

57 anni, del villaggio di Kneisah, è una donna anziana e l’unica a mantenere le sue quattro figlie. Ha partecipato al progetto 8×1000 2019 e ha ricevuto input di grano sufficienti per la coltivazione di 10 donum. D’ora in poi, Radiah non sarà più preoccupata per il futuro delle sue figlie.

Storie di donne: Fatim Al-Mohammad

Del villaggio di Kneisah, nella pianura di Al-Rouj, ha 60 anni, ed è vedova. Lei e la sua unica figlia hanno ricevuto sementi di grano e input agricoli per la coltivazione di 10 donum. Madre e figlia coltivano il campo, soddisfacendo così le loro esigenze di base e vendendo il loro raccolto e senza dover ricorrere a prestiti.

Chiunque può contribuire in ogni momento alle attività portate avanti in Siria da Ai.Bi. e Kids Paradise, decidendo di accompagnare con  un’Adozione a Distanza una famiglia siriana con soli 0,83 centesimi al giorno