Superbonus 110%. Le ipotesi di come cambierà con il Governo Meloni

Il Superbonus 110% è stato un incentivo incredibile per il settore abitativo, ma anche la fonte della più grossa truffa di sempre ai danni dello Stato. Ecco le ipotesi di come le misura sarà rivista dal nuovo governo guidato da Giorgia Meloni

Il Superbonus 110% è stata una delle misure di cui più si è parlato negli ultimi anni. Introdotta dal Governo Conte, non è un segreto che non sia mai piaciuta a Mario Draghi, che tuttavia non la modificò per mantenere gli equilibri politici.
Ora, con l’arrivo del nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni, una sua revisione torna a essere argomento di attualità, anche perché, se da un lato la misura ha incentivato il settore abitativo come pochi altri (l’Ance ha stimato le previsioni di investimento complessivo per il 2022 per le riqualificazioni del patrimonio abitativo a 70,3 miliardi), dall’altro è anche alla base di quella che, nei numeri, è la più grande truffa mai compiuta ai danni dello stato, per un valore accertato che, oggi, si aggira intorno ai 6 miliardi.

Superbonus 110: verso un abbassamento delle aliquote di detrazione

Chiaramente, il Governo appena entrato in carica di decisioni concrete ancora non ne ha prese, ma a breve dovrà metterci mano, anche perché è noto come le richieste abbiano ormai ampiamente superato i fondi inizialmente stabiliti per la misura (sono stati “prenotati” 56,3 miliardi di euro di incentivi) e come, di fatto, già oggi sia sostanzialmente impossibile accedervi, visto che quasi tutte le banche hanno bloccato l’accettazione della cessione del credito.
Teoricamente, se si lasciasse tutto come oggi, il testo del provvedimento prevede già una progressiva diminuzione del bonus, che dovrebbe scendere al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, ultimo anno previsto prima della scadenza.
Una prima ipotesi è che il Governo anticipi questa discesa, fissando un’aliquota di detrazione intorno al 60-70% già a partire dal 2023, per poi arrivare a un ulteriore ribasso intorno al 40-50%.
Più grosso sarebbe invece il cambiamento ventilato da una seconda ipotesi, che prevederebbe di diversificare la percentuale del bonus a seconda del reddito di chi lo chiede o dell’immobile a cui è destinato, rimanendo più alto per la prima casa e scendendo di molto per la seconda casa.

Revisione di tutto il sistema dei bonus edilizi

Quello che è certo è che nella prossima legge di Bilancio il governo metterà mano a tutto il sistema di bonus edilizi, cercando di semplificare e accorpare alcune delle misure oggi in essere. Con ogni probabilità, in generale, si andrà verso una riduzione, come detto, delle aliquote dei bonus, mentre dovrebbero essere prolungati e incentivati i benefici legati alla sostenibilità ambientale e il risparmio energetico delle case.