Guerra Ucraina. Tavolo nazionale affido “bene l’accoglienza ma fissare linee guida chiare e modalità ad hoc”

Diffusa una nota “le famiglie sanno andare al cuore del bisogno dei bambini e delle loro famiglie. Siamo grati di queste disponibilità che andranno sostenute e accompagnate. Non bisogna dare però illusioni o creare fraintendimenti su una facile accoglienza”

Un coordinamento dell’arrivo in Italia dei minori profughi gestito dall’Ente pubblico (Ministeri interessati, Regioni, Prefetture, Comuni e Autorità Giudiziarie); linee guida chiare sulle forme giuridiche di accoglienza; evitare l’ingresso di minori in famiglie e strutture, da parte di Enti privati; mantenere i legami familiari che i minori hanno con i loro genitori rimasti in Ucraina.
E ancora: definire delle modalità ad hoc per la preparazione all’accoglienza secondo quanto già realizzato nel caso dei MSNA (con l’intervento del Tribunale per i minorenni e dei Servizi); potenziare i servizi territoriali al fine di garantire preparazione prima e sostegno poi ai contesti di accoglienza che si creeranno.
Porre attenzione, infine, nella fase di abbinamento di eventuali minori senza genitori, alle famiglie, con il necessario coinvolgimento delle Istituzioni preposte, per evitare attese improprie o eventuali forzature verso successive richieste adottive.

Le richieste del Tavolo Nazionale Affido

Sono chiare e ben definite le richieste messe nero su bianco dal Tavolo nazionale Affido che ha diffuso una nota in merito ai minori provenienti dall’Ucraina con cui si oltre ad esprimere l’orrore per questa guerra e la nostra vicinanza e sostegno al popolo ucraino, evidenzia  “la grande disponibilità che le famiglie in Italia stanno dando all’accoglienza temporanea delle mamme e dei bambini profughi dall’Ucraina, non ha stupito le Associazioni del Tavolo Nazionale Affido che da anni si occupano di rispondere ai bisogni dei minori e delle famiglie vulnerabili attraverso l’istituto giuridico dell’affido familiare”.
Nel momento del bisogno, infatti “le famiglie sanno andare al cuore del bisogno dei bambini e delle loro famiglie. Siamo grati di queste disponibilità che andranno sostenute ed accompagnate. Sentiamo tuttavia anche l’esigenza, in questo frangente, che non siano date illusioni o fraintendimenti”.
Da qui l’appello e la volontà di sottolineare alcuni aspetti sulla stessa falsariga di quanto già fatto anche da altri organismi come il Garante Nazionale Infanzia e le raccomandazioni del Ministero del Lavoro redatte dall’Università di Padova.

Intanto Ai.Bi. da sempre in prima linea, dall’indomani dello scoppio della guerra non è stata a guardare e ha messo in campo una campagna dedicata alla crisi ucraina: BAMBINIxLAPACE, alla quale chiunque può partecipare scegliendo una delle varie modalità di aiuto e vicinanza alle famiglie e i bambini ucraini. Perché, ora, il loro futuro dipende anche da te”.

EMERGENZA UCRAINA