Terremoto in Marocco – aggiornamento: 2900 i morti accertati. 100mila i bambini coinvolti

Terza notte passata per strada per migliaia di persone colpite dal terremoto in Marocco che ha causato almeno 2901. Secondo Unicef, il sisma ha coinvolto 100mila bambini. Ai.Bi., presente nel Paese dal 1992, si è già mossa per portare i primi aiuti – AGGIORNAMENTO

Aggiornamento: 12.09 – h. 11.00
100mila i bambini colpiti dal sisma

Un’altra notte è passata, in Marocco, con tantissime persone che hanno dormito (o provato a farlo) per strada. A Marrakech la situazione è migliorata, almeno a livello organizzativo, con le aree più colpite che sono state delimitate e alcune strade ripulite. Ben diverse le condizioni nei paesi delle zone rurali, dove le case cotruite con i mattoni di fango sono completamente crollate e le strade, già precarie prima del sisma, sono ora impraticabili. Gli aiuti faticano ad arrivare e chi è sopravvissuto scava tra le macerie con le mani sperando di trovare ancora qualche sopravvissuto.
I conteggi ufficiali non sono stati aggiornati di recente e rimangono gli ultimi comunicati dalle autorità: 2.862 morti e 2.562 feriti. Unicef ha invece stimato il numero dei bambini coinvolti nel sisma: 100mila. Qualcuno ha perso la casa, altri hanno subìto perdite familiari. Quasi tutti sono impossibilitati ad andare a scuola, ma, come sempre capita in queste occasioni, il prezzo maggiore lo pagano i più poveri, che già prima del terremoto avevano difficoltà di vario tipo e, oggi, si ritrovano catapultati in una vera e propria emergenza che richiede un intervento immediato.
Gli aiuti ufficiali stanno cominciando ad arrivare, per lo meno dai Paesi autorizzati dal Marocco, ovvero Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar, ma tutte le realtà a vario titolo già presenti sul territorio, come Ai.Bi., che nel Paese opera dal 1992, hanno lanciato proprie iniziative per raccogliere fondi e portare i primi aiuti.

Aggiornamento: 11.09 – h. 18.00
La richiesta di aiuto dei bambini del Marocco

Continua a crescere il numero delle vittime del terremoto che ha colpito il Marocco. Gli ultimi conteggi parlano di 2681 morti e più di 2400 feriti. E se, come riferito dal Ministro degli Esteri Tajani: “Gli italiani sono tutti in salvo”, non lo stesso si può dire delle popolazione locale, che in alcune zone versa in condizioni davvero difficili. “Io sto bene – ci ha raccontato Meryam, collaboratrice di Ai.Bi. nel Paese – così come il team di Ai.Bi. e le nostre famiglie. Anche i bambini nei nostri centri partner stanno bene, perché il terremoto è avvenuto a diversi chilometri di distanza e qui, ora, la situazione è stabile: in questo senso possiamo rassicurare tutti i sostenitori del progetto di Adozione a Distanza. Purtroppo, però, il terremoto ha colpito altri nostri connazionali in montagna, dove l’accesso è molto, molto difficile e la situazione è molto complicata. Speriamo che la squadra di soccorso arrivi in tempo per aiutare i villaggi isolati dal terremoto e i feriti che ancora si trovano sotto gli edifici distrutti”.
A conferma delle parole di Meryam, è arrivato un video girato da Widad, associazione partner di Ai.Bi. che opera proprio a Marrakech nell’ambito del progetto di Cooperazione Internazionale in corso in questi mesi. Nelle immagini si sentono i bambini rispondere alle domande dell’operatrice raccontando della paura che hanno provato, del fatto di aver dovuto lasciare le proprie case e di come tutto sia crollato.
“Andate a scuola?” – chiede loro la donna.
“No – è la triste risposta. Non abbiamo niente da mangiare, nessun trasporto e la scuola è lontana. Inoltre, gli insegnanti si sono spaventati e se ne sono andati“.

È per tutti i bambini come loro che Ai.Bi. si sta muovendo sin d’ora per portare i primi aiuti, potendo contare sulla presenza in loco della cooperante Daniela, della stessa Meryam e delle associazioni partner.

Aggiornamento: 11.09 – h. 10.30
300 mila persone coinvolte

Per la terza notte consecutiva, migliaia di persone hanno dormito (o provato a dormire) in strada a Marrakech e le altre zone del Marocco colpite dal sisma, mentre la terra non smette di tremare. Sono scosse di assestamento, lontane dalla forza di quella che nella notte tra venerdì e sabato ha spazzato via il villaggio di Ighil, epicentro del terremoto, sui monti dell’Atlante, e tutti i villaggi vicini. Le zone montuose, che sono le più colpite, rimangono anche quelle in cui è più complicato far arrivare i soccorsi, nei confronti dei quali le autorità marocchine, per il momento, si dimostrano piuttosto attendiste: per ora sono solo 4 i Paesi autorizzati a inviare i soccorsi, ma le richieste che aumentano di ora in ora dovrebbero portare presto a un’apertura maggiore nei confronti dei tantissimi Paesi che già sono pronti per inviare squadre di soccorritori.
Intano la conta dei morti non si ferma: le ultime cifre ufficiali parlano di 2122 vittime, ma tutti sanno che la cifra è destinata a salire con il passare delle ore. In totale, le autorità del Marocco parlano di circa 300mila persone coinvolte dal sisma. In 42 comuni sono state sospese le lezioni a scuola, mentre il Ministero fa sapere che 530 scuole e 55 collegi sono stati danneggiati.

Aggiornamento: 10.09 – h. 00.10
Oltre duemila vittime.

Le ultime notizie riportate dalla TV di Stato marocchina confermano che le vittime del terremoto sono già oltre 2000. Superano i 2000 anche i feriti. L’ospedale di Marrakech è ormai vicino al collasso.

Aggiornamento: 9.09 – h. 18.00
Superato il migliaio di vittime del terremoto in Marocco

Come ampiamente previsto, con il passare delle ore continua a salire il numero delle vittime. Secondo gli ultimi dati che arrivano dal Marocco, sarebbero già oltre mille le persone rimaste uccise dalle conseguenze del sisma che ha colpito anche l’importante città di Marrakech. 1200 i feriti, di cui almeno 700 in condizioni piuttosto gravi. Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Interno locale, la maggior parte delle vittime si trova nelle zone montuose dell’Atlante, in sei provincie nelle quali vivono circa 10 milioni di persone. Purtroppo, questi luoghi sono anche quelli in cui i soccorsi fanno più fatica ad arrivare.

9.09 – h. 7.30 Terribile terremoto in Marocco nella notte tra venerdì e sabato

Un terribile terremoto ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre! La scossa è avvenuta poco dopo le 23 (in Italia era passata la mezzanotte) e ha fatto registrare l’epicentro nei pressi di Marrakech. Con una magnitudo di 6,8, il sisma ha provocato danni ingenti: secondo le autorità del Paese, i morti accertati hanno già superato le 800 unità, con oltre 670 feriti, di cui almeno 250 in gravi condizioni. Ma, come purtroppo sappiamo, il conto delle vittime, in questi casi, è destinato a salire drammaticamente.

Tanti gli edifici crollati in città, tra i quali il minareto che caratterizzava la famosa piazza Jamaa el-Fna, anche se i danni maggiori si sono registrati nelle località vicine alle montagne nei pressi dell’epicentro e che risultano più difficili da raggiungere per i soccorritori.
Il terremoto si è avvertito molto distintamente anche a Rabat, città a 6 ore di distanza dall’epicentro in cui si trova Daniela, la cooperante di Ai.Bi. nel Paese. Lì – ha raccontato, rassicurando di stare bene – la terra ha tremato per almeno 30 secondi, anche se per fortuna non ci sono stati danni.

Pronti a intervenire in aiuto della popolazione colpita dal terremoto in Marocco

Ai.Bi. è presente in Marocco fin dal 1992 e in oltre 30 anni ha portato avanti tantissimi progetti sia di cooperazione internazionale sia di Adozione a Distanza. Grazie a questa presenza e alla rete di relazioni costruita nel tempo è pronta, ora più che mai, per portare tutto l’aiuto possibile alla popolazione marocchina. A partire dai bambini degli orfanotrofi Maison d’enfants Akkari e Associazione Protezione ed Assistenza (APA), che trovandosi vicini a Rabat, fortunatamente non dovrebbero aver subito danni ingenti.

Chiunque volesse dare il proprio contributo per i progetti in corso in Marocco e per le richieste urgenti che dovessero arrivare dal Paese in seguito al terremoto, puà farlo con una donazione una tantum, oppure decidendo di aderire al progetto di Ai.Bi. “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Marocco” per dare continuità al proprio sostegno