Nata in Ucraina da maternità surrogata, ora è in affido a un poliziotto italiano

Si avvia al lieto fine la vicenda della bambina nata con la pratica dell’utero in affitto e abbandonata in Ucraina per oltre un anno. Riportata in Italia, è stata affidata a un poliziotto, in attesa di ricominciare una nuova vita con l’adozione

C’è una frase dello scrittore, teologo e predicatore francese Jacques Bossuet che a distanza di quattro secoli capita spesso di ripetere e ritenere molto attuale: “Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini”.
Chi non crede, alla parole “Dio” può sostituire “Destino”; i più scettici possono anche azzardare la parola “Caso”, anche se rimane difficile non pensare alla mano di una Provvidenza attenta e benevola nella vicenda della bambina nata da madre surrogata in Ucraina, abbandonata lì per oltre un anno dai genitori “designati”, riportata in Italia grazie all’intervento dell’ambasciata, della Croce Rossa e dalla Cooperazione Internazionale di Polizia, che, oggi, potrà ricominciare una nuova vita grazie all’affido e all’adozione.

Data in affido la bambina nata da maternità surrogata e abbandonata in Ucraina

È di questi giorni, infatti, la notizia che la bambina sia stata data in affidamento a un poliziotto, in attesa di essere adottata. Lo ha comunicato nel corso di una conferenza stampa il prefetto Vittorio Rizzo, all’interno di un più ampio intervento che – come riporta Avvenire – ha tracciato un consuntivo delle tendenze della criminalità elaborato del Servizio analisi criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza”.
Un poliziotto, dunque, avrà in affido questa piccola bambina, nata nell’agosto del 2020, così come un poliziotto è colui che dall’Ucraina l’ha riportata in italiana l’11 novembre scorso. Il nome di questo secondo poliziotto si sa: è l’ispettore di polizia Antonio Ricci, che all’indomani dell’arrivo in Italia, così raccontava la sua “missione” ad Avvenire: “In 23 anni di carriera, sono sempre andato all’estero per stanare e riportare in Italia, in manette, boss mafiosi e pericolosi ricercati. Stavolta, invece, ho portato in braccio nel volo da Kiev a Milano una frugoletta, bella come il sole e tenerissima. Nel sonno, aveva l’indice e il medio di una manina incrociati, come per augurare a se stessa buona fortuna. L’ho cullata e le ho preparato la pappa. Io ho una bambina di 8 anni e sono allenato. Ma è stato commovente, non lo scorderò mai…”