Ucraina, la preoccupazione per le coppie adottive dopo l’ingresso delle truppe russe nel Donbass

I militari russi sono entrati nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, in territorio ucraino. Le reazioni di condanna sono unanimi e, mentre si attendono le sanzioni, il pensiero va ai genitori adottivi abbinati a bambini russi o ucraini e quelli che già si trovano sul territorio

Dopo giorni di incertezze, di incontri e diplomazia, Putin e la Russia sono passati alle vie di fatto e, prima con il riconoscimento delle due repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk (formalmente parte dell’Ucraina ma di fatto occupate da anni da separatisti filorussi) e, poi, con l’ingresso di soldati e mezzi militari hanno di fatto dato il via a quella che è un’occupazione del territorio ucraino. Lo affermano tutte le reazioni internazionali che, dal Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi al commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, hanno condannato senza mezzi termini l’atto compiuto.

Ucraina: si attendono le sanzioni verso la Russia da parte dell’Occidente

Nella notte si è riunito il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e a breve sono attese le sanzioni che senza dubbio verranno prese. Ma il quadro di quello che succederà nei prossimi giorni è quanto mai difficile da definire. Due le tesi principali sulle quali si dividono gli analisti: da una parte chi pensa che la mossa di Putin sia un’azione per non “perdere la faccia”, dopo giorni di manovre e poco velate minacce, se il tutto si fosse concluso con un nulla di fatto e un rientro delle truppe in patria. Occupare militarmente due territori di fatto già quasi in mano russa è un’azione tutto sommato “facile”, che può essere vista come una vittoria e che, comunque, permette alla Russia di entrare nel territorio dell’Ucraina e sfruttare le sue basi militari, come riportato dal trattato “di amicizia” firmato in diretta TV dopo il discorso della notte scorsa che ha preceduto l’invasione.
E proprio questo discorso è ciò che fa temere, invece, la secondo ipotesi, ovvero che la mossa di Putin non sia che la prima di un’azione più strutturata che mira a prendere tutta l’Ucraina. Nelle sue parole con non pochi errori storici, infatti, il premier russo ha di fatto delegittimato l’esistenza stessa dell’Ucraina come stato indipendente.

La preoccupazione per le coppie adottive già abbinate o che si trovano in Ucraina

Davanti a questo scenario non si può non essere preoccupati, perché la possibilità di una guerra nel cuore dell’Europa è davvero vicinissima. La preoccupazione va soprattutto verso tutte quelle famiglie e quei bambini che, già soggetti più vulnerabili della società, sono i primi e più esposti nei confronti di un conflitto la cui portata è potenzialmente devastante.
La preoccupazione va anche a quei genitori adottivi che, già abbinati a bambini russi, dopo mesi difficilissimi per via della pandemia, si trovano ora davanti a un nuovo e più pericoloso ostacolo da superare. Per non dire di quelle coppie italiana (alla settimana scorsa si trattava di 6 famiglie) che si trovano in Ucraina e sono in attesa di tornare a casa con i loro figli.