Una casa per il Sostegno a Distanza: Ministero Affari Esteri o Affari Sociali?

bimbi giotondo200 200E’ il paradosso del Sostegno a Distanza. Vive la stessa bizzarria di un chirurgo che debba operare in sala operatoria, ma custodisce gli strumenti chirurgici nel suo studio. Il Sostegno a Distanza (SaD) è una forma di cooperazione allo sviluppo fatta dalla società civile che si svolge per la quasi totalità in Paesi terzi. Attualmente langue tra le competenze del Ministero degli Affari sociali. E’ così da quando nel marzo del 2012 il Governo Monti ha impugnato un paio di forbici e ha tagliato qua e là per ridurre la spesa pubblica. Nell’elenco degli enti ‘inutili’ soppressi senza proteste di popolo, finì infatti l’Agenzia per le Onlus.

In quanto ‘cooperazione’, il SaD dovrebbe far capo al Ministero degli Affari Esteri (Mae), che – com’ è noto  gestisce i fondi pubblici per la cooperazione, mentre il Ministero degli Affari sociali è responsabile di quelli privati, senza avere alcuna esperienza in fatto di cooperazione. Ma c’è un rischio ulteriore, e cioè che due Ministeri differenti organizzino le strategie d’intervento in maniera autonoma, laddove sarebbe utile poter fare affidamento sulle ambasciate italiane presenti in ogni parte del mondo. Se il SaD fosse assegnato al Mae, in un’ottica di sinergia virtuosa, il «Sistema Paese» potrebbe creare un fronte comune tra ambasciate, Ong, Associazioni, aziende, ecc…, con un risparmio dei costi e una più strutturata opportunità di intervento.

Tanto più che da qualche anno, in barba ad accordi internazionali assunti dal nostro Governo, i fondi pubblici nazionali destinati alla cooperazione allo sviluppo sono ridotti al lumicino( meno 51% nel 2011). Quindi l’unica concreta speranza che l’Italia possa aiutare Paesi in via di sviluppo sta nel Sostegno a Distanza. Che può ben essere definito come una forma di solidarietà tra popoli.

Detto ciò, nulla vieta che il SaD possa essere esteso a progetti destinati all’ Italia, che riguardino immigrati o beneficiari, specie minori, in condizioni di grave necessità. O ancora situazioni di emergenza, come possono essere le calamità naturali.

Ma il Sostegno a Distanza è anche altro. E’ contemporaneamente una forma di ‘educazione allo sviluppo’ destinata ai cittadini italiani, specie gli alunni delle nostre scuole. Ora, l’educazione allo sviluppo è da tempo sotto la direzione del Mae, quindi ancora una volta assegnare il SaD al Ministero degli affari esteri vorrebbe dire restituirlo alla sua legittima competenza.