Utero in affitto. La Corte Costituzionale: “questa pratica offende in modo intollerabile la dignità della donna”.

Una polemica che ha diviso l’opinione pubblica, la politica e infine la giurisprudenza: maternità surrogata si, maternità surrogata no.

E infine l’intervento dei giudici della Corte Costituzionale italiana che, con la sentenza del 18/12/2017 n.272, dichiarano infondata la presunta incostituzionalità  dell’articolo 263 del Codice civile, la cui legittimità costituzionale era stata sollevata da parte della Corte d’appello di Milano.

Due sono gli interessi di rilievo primario: l’interesse alla verità e quello del minore. Fra due interessi, i giudici hanno evidenziato che sussistono ipotesi ove siffatta valutazione viene operata direttamente dalla legge (ad esempio, per il disconoscimento del figlio concepito da fecondazione eterologa) e, al contempo, ulteriori ove “[…]il legislatore impone, all’opposto, l’imprescindibile presa d’atto della verità, con divieti come quello della maternità surrogata. Ma l’interesse del minore non è per questo cancellato”.

A questa sentenza si allaccia un giudizio etico in relaziona a questa pratica che “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”.

Soddisfatte le donne del Forum delle Associazioni  Familiari: “Un altro passo certo per ricostruire il vero e pieno rispetto della maternità, della paternità e della condizione di figlio”, commentano Maria Grazia Colombo ed Emma Ciccarelli, vicepresidenti del Forum.

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