790 milioni di persone soffrono di depressione. I consigli di Papa Francesco per sconfiggerla

Il Papa, che conosce bene lo stato depressivo in quanto c’è passato lui per primo, si rivolge a chi è stanco, apatico, triste e depresso, anche spiritualmente

È il male di cui, chi ne soffre, meno ne parla: lo nasconde, lo dissimula, lo sminuisce… Perché saremo anche in tempi di #meetoo e di sdoganamento di ogni discorso e posizione, ma i disturbi mentali e la depressione a uscire dall’ombra non ce la fanno proprio, perseguitati da quella sballatissima idea strisciante che, in fondo, basta un po’ di “buona volontà” e farsi forza.
E invece la forza non basta per niente. Per lo meno non la propria, da sola. E Papa Francesco lo sa. Lo sa perché è il Papa, perché è una persona attenta e sensibile, perché pensare alle persone in difficoltà, quale che siano i motivi, è parte del suo “mestiere”.

Le parole di Papa Francesco per chi soffre di depressione

E di persone che soffrono di depressione, lo dicono i numeri, ce ne sono oltre 790 milioni: l’11% della popolazione mondiale. Tra questi ci sono anche i casi più gravi, che arrivano al suicidio, quarta causa di morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni e che riguarda più di 700 mila persone ogni anno. Numeri terribili sui quali il Covid ha infierito ancora d più, mettendo alla prova l’equilibrio delle persone e, riporta Vatican News: “creando situazioni di angoscia e disperazione, aggravando disturbi mentali gravi come depressione, attacchi di panico e ansia”.
Ma il Papa sa tutto questo anche perché dalla depressione c’è passato lui per primo – come racconta Renato Farina in un bell’articolo su Libero. Lo si percepisce ascoltando il videomessaggio dell’intenzione di preghiera per il mese di novembre, dedicato, per l’appunto, alle persone che soffrono di tristezza, apatia, stanchezza spirituale…

Non esiste una ricetta contro la depressione, ma solo affiancamento medico, vicinanza e preghiera

L’invito del Papa è quello di stare loro vicino, non con parole spesso inutili che invitano a “tirarsi su”, ma semplicemente con la propria presenza e la preghiera. “Cerchiamo di stare accanto a chi è esausto – dice Papa Francesco – a chi è disperato, senza speranza, spesso ascoltando semplicemente, in silenzio! Perché non possiamo andare a dire a una persona: “No, la vita non è così. Ascoltami, ti do io la ricetta”. Non c’è ricetta”.
Quello che si può fare è suggerire di farsi aiutare da un bravo medico, e pregare ricordando le parole di Gesù: “ Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.
Ecco, dunque, l’invito finale: “Preghiamo affinché le persone che soffrono di depressione o di burn-out trovino da tutti un sostegno e una luce che le apra alla vita”.