Il vescovo di Aleppo auspica il ritorno dei profughi in Siria: Ai.Bi in prima linea per fornire aiuto

Incoraggiate i profughi a tornare in Siria”. È questo l’accorato appello che il vescovo di Aleppo Monsignor Jean-Clément Jeanbart,riferendosi in particolare ai profughi cristiani, ha rivolto ai paesi occidentali.

Sono vescovo da 22 anni e 5 anni fa riflettevo per preparare la mia successione e mettere a posto le cose – ha affermato Jeanbart tramite il Sir (Servizio di informazione religiosa). “Poi è arrivata la guerra e mi sono detto: ‘Non è il mio momento, devo fare qualcosa per aiutare il mio popolo’”. Il vescovo ha inoltre lanciato il programma “Aleppo vi aspetta”, per incentivare i cristiani a tornare nel loro Paese: “Siamo pronti ad aiutare tutti coloro che vogliono, ma non possono. Paghiamo il viaggio e offriamo una casa per 4 anni, li aiutiamo con il lavoro e ospitiamo i figli nelle scuole cattoliche. Se alcune famiglie cominceranno a tornare, potrà cambiare il ciclo e il futuro sarà migliore. Quando la guerra finirà, il lavoro ci sarà e la gente sarà felice di vivere ad Aleppo”. Aiutateci a rimanere dove siamo nati”.

Proprio questo è uno dei principali obiettivi della Campagna Non lasciamoli soli, Emergenza Siria sostenuta da Ai.Bi., che in collaborazione con i partner siriani realizza interventi di prima e seconda emergenza nelle aree di Aleppo, Idlib, Homs e Rural Damasco,dove opera da ormai quattro anni fornendo supporto alimentare e psicologico e promuovendo iniziative di autosostentamento.

Ai.Bi si schiera in prima linea nella difesa di donne e bambini e tra i progetti futuri vi è quello di costruire il primo ospedale pediatrico al sicuro dalle bombe, per garantire cure mediche ai bambini siriani vittime della guerra.

Se è vero infatti che nel 2017 sono stati quasi 500mila i rifugiati tornati nelle loro case in Siria , c’è da considerare il fatto che c’è ancora molto lavoro da fare perché agli abitanti venga garantita una vita degna di questo nome, in particolare ai più piccoli e deboli.