Migranti. La Tenda di Abramo. “Tutti lasceranno la barca, ma i legami che si sono formati durante questi mesi rimarranno nel cuore di ciascuno”

migranti-vizzolo-400x286Le benedizioni di Dio hanno forme e tempi differenti. C’è il tempo in cui piantare il seme e quello per estirpare la pianta”. Grazie alla sua fede e alla saggezza popolare africana, Kingsley ha capito perfettamente perché alcuni dei suoi compagni di viaggio stanno prendendo una strada diversa dalla sua. Kingsley è uno degli ospiti della Tenda di Abramo, la piccola comunità di accoglienza per famiglie di richiedenti asilo con figli gestita da Amici dei Bambini in accordo con la Prefettura di Milano. Viene dal Ghana, è arrivato in Italia a bordo di uno dei tanti barconi che ogni giorno solcano il Mediterraneo e all’interno del centro è considerato il più saggio, un vero punto di riferimento, sempre pronto a prendersi cura degli altri. La tradizione africana attribuisce questo ruolo al più anziano della comunità e La Tenda di Abramo non sfugge a questa regola non scritta. È per questo che Christophe, un altro degli ospiti del centro, si è sentito in dovere di dargli una spiegazione per ciò che stava accadendo. E ha deciso di farlo con un tocco artistico.

Christophe e la sua compagna Ester, dopo quasi 4 mesi di permanenza alla Tenda di Abramo, sono stati trasferiti alla Family House, perché gli operatori di Ai.Bi. che li hanno seguiti in questo periodo li hanno considerati in grado di poter avviare un percorso di seminautonomia. La stessa decisione ha riguardato anche altri tre ospiti della comunità di accoglienza: Aboubacar, sua moglie Mamadama e la loro figlioletta Aminata. Insomma, le loro strade si sono separate da quella di Kingsley. Temendo che quest’ultimo potesse non comprendere a pieno il senso di questo avvenimento, ma soprattutto riconoscendogli il  ruolo di saggio della piccola comunità della Tenda di Abramo, Christophe ha voluto parlargli. Non solo con le parole, ma anche con una piccola opera d’arte personale.

Così, prese matite e colori, ha disegnato una donna seduta a terra, con una mano appoggiata al suolo e l’altra impegnata a sorreggere un barcone. Su quest’ultimo Christophe ha riprodotto l’Africa, mentre sullo sfondo si vedono strade e case.

Lo stesso Christophe ha illustrato la simbologia della sua opera. La donna, una madre, è Ai.Bi., mentre il barcone rappresenta La Tenda di Abramo e l’Africa gli ospiti della piccola comunità e le loro radici comuni.

“La donna-Ai.Bi. tiene una mano appoggiata al suolo perché è in procinto di alzarsi – ha spiegato Christophe – per potersi girare e aiutare coloro che sono rimasti indietro e non sono ancora saliti sul barcone”. Ma il carico del barcone (ovvero la Tenda di Abramo) è troppo pesante: per questo è necessario che a poco a poco le persone scendano e si dirigano verso le strade e le case, che rappresentano la vita reale con i suoi problemi di ogni giorno. “Scendere per primi dalla barca non significa essere i migliori”, ha precisato l’autore del disegno. Per poter restare in equilibrio su una sola mano, nonostante il gran numero di persone a bordo, è necessario che sul barcone ci sia un po’ di disciplina: per questo la madre ha bisogno che sull’imbarcazione ci sia sempre qualcuno di affidabile che l’aiuti a mantenere l’ordine. E quel qualcuno, per Christophe, è proprio Kingsley: ecco perché lui è ancora lì, mentre gli altri, a poco a poco, cominciano a lasciare “il barcone”. Tutti lasceranno la barca – ha concluso Christophe – e ognuno prenderà la sua strada, ma i legami che si sono formati durante questi mesi rimarranno nel cuore di ciascuno.

Ecco perché le benedizioni di Dio hanno tempi diversi. Kingsley ha dimostrato di aver compreso immediatamente il senso delle parole e delle immagini di Christophe e saluta sia lui  che Aboubacar con una raccomandazione: quella di non dimenticare mai le loro origini e di ricordarsi sempre che loro “appartengono a quelli che stanno sopra al barcone”.

Il Natale di queste persone, che Ai.Bi. sta aiutando a costruirsi un futuro con la sua campagna Bambini in Alto Mare, si svolgerà fisicamente in luoghi diversi, ma spiritualmente terrà tutti uniti. Le benedizioni di Dio hanno tempi differenti ma abbracciano tutti tra le piccole braccia di Gesù bambino che scende sulla terra per accogliere senza differenze.