La Tailandia vieta di pubblicare sui social la foto del figlio adottivo: così rinunciano all’adozione

Protagonista una nota “influencer” americana, che in un video pubblicato su YouTube comunica di rinunciare all’adozione nel Paese per l’impossibilità di pubblicare immagini del proprio figlioletto, fino a 12 mesi dopo l’adozione

Che vivessimo in una  società dell’immagine, già lo sapevamo, che condividere la propria quotidianità sui social per alcuni è più importante che assaporare ogni singolo momento pure… che nel 2021 una delle “professioni” più ambite sia “sfondare” come influencer anche… ma la notizia che abbiamo appreso da Periodico italiano.it, lascia davvero senza parole.

Protagonista una “influencer” americana, Nikki Phillippi  e il marito Dan, che in un video risalente a qualche hanno fa, hanno comunicato la decisione di rinunciare ad adottare un bambino in Tailandia, perché il Paese avrebbe vietato loro la possibilità di pubblicare immagini e video del proprio figlioletto, fino a 12 mesi dopo il suo arrivo in famiglia.

Ciò avrebbe mandato “in crisi” la coppia, tanto da farla desistere dall’adozione nel Paese.

Ecco svelato il mistero…

In Tailandia, come in alcuni altri Paesi: l’India, le Filippine, la Slovacchia, nonché numerosi Paesi africani (quali Senegal, Gambia, Kenya) vige il sistema dell’affidamento preadottivo. Ciò significa che prima della pronuncia dell’adozione definitiva, viene predisposto “un periodo di convivenza del bambino con la coppia aspirante alla sua adozione – si legge sul sito della CAI al termine del quale l’autorità competente (di solito un tribunale) verifica la positività dell’abbinamento e pronuncia la sentenza di adozione. Questo periodo di convivenza precedente alla pronuncia definitiva dell’adozione è denominato “affidamento preadottivo. Alcuni Paesi consentono che tale periodo  possa svolgersi nel Paese dei coniugi adottanti e a tal fine autorizzano l’espatrio del bambino”.

La definizione dell’adozione con l’emanazione della sentenza definitiva, avverrà solo dopo la positiva conclusione del periodo di affidamento. Ecco svelato il mistero dell’impossibilità di pubblicare foto e video per un anno!

Resta il fatto che rinunciare a donare una famiglia ad un bambino che non l’ha più, per questa assurda motivazione (per la verità in cuor nostro, noi speriamo che sia solamente una delle tante “trovate” utilizzate da questi cd “influencer” per catturare più pubblico) non può che lasciare sconcertati chi ben conosce “il sogno” di ogni bambino abbandonato in qualsiasi parte del mondo esso viva.