Che diranno i parlamentari cattolici alla proposta di Renzi sulle unioni gay?

renziMatteo Renzi  li chiama ‘doveri civili’, perché- dice- un Paese che non si occupa in modo serio di questi argomenti non può definirsi civile. Da neosegretario del Pd, partito di maggioranza che sostiene il Governo Letta, il sindaco di Firenze elenca alcuni temi che meritano secondo lui una corsia preferenziale nell’agenda politica: il riconoscimento delle unioni civili di persone omosessuali; la revisione della legge Bossi-Fini; la riforma della legge sulle adozioni internazionali.

Renzi, a  livello personale, si definisce cattolico in coerenza con tutta la sua formazione, ma più volte ha sottolineato: «Quando faccio politica, comunque, vivo la sfida della mia laicità».

Sarà. Ma la sua proposta di riconoscere le unioni gay fa a pugni con il cattolicesimo professato.

E’ di oggi, venerdì 3 gennaio 2014, l’intervista rilasciata dal vescovo di Malta, Charles J. Scicluna, al quotidiano Avvenire su tematiche affini.

La Chiesa cattolica maltese è preoccupata per la proposta di legge in discussione nel Parlamento della Valletta. I politici vorrebbero equiparare in tutti gli aspetti, adozioni comprese, le unioni gay con i matrimoni civili. Ma Scicluna sottolinea come un parlamentare che si proclama cattolico ha non solo come fedele, ma anche come legislatore, una doppia responsabilità. Dalla quale discende- a detta del porporato- che il parlamentare cattolico “ha il dovere di esprimere chiaramente  e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il provvedimento di legge”.

Scicluna mette in guardia dal giustificare progetti di riconoscimento delle unioni gay, strumentalizzando le parole di Papa Francesco (“Chi sono io per giudicare un gay”), perché Bergoglio riguardo all’equiparazione delle unioni gay con i matrimoni civili è stato fin troppo chiaro, già quando era vescovo di Buenos Aires, definendo tale ipotesi “un regresso antropologico”.

E allora, tornando alla politica italiana, se Renzi ha risolto la sua incoerenza professando un’ opinabile  “cattolica laicità”, cosa diranno gli altri parlamentari cattolici di fronte alle proposte renziane? Saranno capaci di esporsi o si comporteranno da Ponzio Pilato, mandando a morte ciò che un cattolico dovrebbe difendere a gran voce, ovvero la famiglia tradizionalmente intesa, cellula primaria da cui dipende la salvezza della società?