Libia, 250 profughi morti nel mare. Volevano raggiungere l’Italia

scarpa mare 200Volevano raggiungere l’Italia. Il mare di fronte a Tripoli li ha inghiottiti in pochi minuti. Sono morti così 250 profughi: tra loro molti bambini. Solo venti persone si sono salvate.

La tragedia è avvenuta a un chilometro dalle coste libiche. L’ufficiale del guardiacoste libico Mohammad Abdellatif ha dichiarato: «Da un’immersione siamo riusciti a capire che il barcone è più grande di quanto pensassimo. Le autorità della Libia, in cui si vive un vuoto di potere generato dal conflitto tra le milizie, non sono in grado di provvedere al recupero dei cadaveri. «Gran parte dei corpi arrivati sulle spiagge», ha sottolineato Abdellatif, «sono ancora lì, non sappiamo come fare per rimuoverli. Abbiamo contattato tutti, dal mistero della salute alla Croce Rossa, ma nessuno è arrivato».

Sabato mattina i corpi dei profughi hanno iniziato a riaffiorare e le autorità libiche hanno iniziato la conta dei cadaveri, tra cui molti bambini ancora con il giubbotto di salvataggio indossato.

Il Commissario Europeo agli affari interni, Cecilia Malmstroem ha diramato una nota: «Sono inorridita da queste nuove tragedie in mare ed esprimo le mie condoglianze alle vittime e alle loro famiglie. Ringrazio anche le autorità italiane per gli enormi sforzi messi in atto per aiutare e salvare migliaia di migranti negli ultimi giorni». Continua Malmstroem: «La Commissione europea ribadisce il suo impegno per aiutare l’Italia nei suoi sforzi. A questo scopo, incontrerò mercoledì prossimo a Bruxelles il ministro Alfano, per definire meglio le priorità e fornire assistenza. Ho anche ribadito il mio invito agli Stati membri a fornire assistenza ai paesi mediterranei sotto pressione di fronte all’aumento del flusso migratorio e di asilo, in particolare, di persone provenienti da campi profughi al di fuori dell’Ue».

Corriere.it