Cinquantamila bambini soldato: nella Repubblica Democratica del Congo la sfida è ancora aperta

bambini-soldato1Una moltitudine di bambini soldato. Nella sola Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono 50mila i bambini che dal 2002 ad oggi sono stati arruolati nelle forze armate e in gruppi combattenti, con qualsiasi funzione, comprese quelle di cuoco, facchino, messaggero. Nel 2014 le stime parlano di circa 4500 minori congolesi che hanno lasciato i gruppi militari e armati. L’80% di loro provengono da Nord e Sud Kivu.

I dati sono stati diffusi in occasione dell’ultima Giornata Internazionale contro l’uso dei bambini soldato. La sua istituzione risale al 2002, quando il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati è entrato in vigore. Questo protocollo vieta la partecipazione dei bambini sotto i 18 anni nei conflitti.

L’Unicef ha elogiato gli sforzi del governo congolese per la lotta al reclutamento e l’impiego di bambini da parte delle forze armate. Ma l’agenzia dell’Onu chiede al governo di Kinshasa di investire più risorse e mezzi per garantire il reinserimento di tutti i bambini soldati nella società. La mancanza di fondi minaccia la reintegrazione sostenibile di questi bambini

“Il posto dei bambini non è nelle forze armate e dei gruppi, ma nella loro famiglia e nella scuola”, ha detto Pascal Villeneuve, Rappresentante UNICEF in RDC.

Tuttavia, l’UNICEF accoglie con favore le iniziative attuate dal Governo di Kinshasa di porre fine al reclutamento dei bambini. E auspica un maggiore impulso alla lotta contro gli autori di gravi violazioni dei diritti dei bambini.