Adottare in Russia. “Tre viaggi sono tanti, forse troppi, ma Nina ha saputo aspettare… meglio di noi”

ninaNina sembra una fatina: bionda, eterea, minuta, gli occhi curiosi. Ha quasi 6 anni e una voglia incredibile di godersi la famiglia, prima di tutto mamma Sabrina e papà Ivan che con il suo pizzetto punge quando lo bacia ma va benissimo così.

Per #iosonoundono la famiglia Colombo ha voluto condividere la sua avventura adottiva per far sapere che “l’adozione è un’esperienza da fare – raccontano Ivan e Sabrina -: si ha la fortuna di avere come figli dei bambini che danno molto di più di quanto riusciamo a dare noi. Nina ci ringrazia per cose che noi diamo per scontate: le scarpe nuove, il pigiama pulito…dimostra da un lato di essere più grande dell’età che ha, dall’altro torna piccola quando vuole farsi vestire o aiutare. Nina aveva solo bisogno di affetto e di una famiglia”.

La famiglia Colombo hanno effettuato tre viaggi prima di poter tornare a casa con la loro figlia. Una prova d’amore e di forza.

E ogni volta Nina è stata incredibile – continua –: aveva capito che eravamo i suoi genitori e che andavamo a prepararle la casa. Guardava ogni tanto le foto che le avevamo lasciato e, come poi ci hanno raccontato, ha saputo aspettare. Molto meglio di noi!!”..

E così Sabrina e Ivan non si sono fatti scoraggiare ne’ dai viaggi, ne’ dall’attesa ne’ dagli imprevisti ”non ci siamo fatti impressionare e siamo andati avanti. E Nina appena ci ha visto è stata subito affettuosa, ci ha sempre accolti con il sorriso”.

Il secondo viaggio –  due settimane di permanenza –  è avvenuto diversi mesi dopo, nell’aprile di quest’anno. “Trascorrevamo con Nina tutto il tempo possibile, compatibilmente con i ritmi dell’istituto – dice papà Ivan –   circa 3 ore e mezzo al giorno. Intorno al suo istituto non c’era nulla, neanche un albergo, per cui dovevamo percorrere 60 km per arrivare da lei. Questo periodo ci ha permesso di comprendere che la bambina era sveglia, sana, stava bene e aveva solo voglia di famiglia”.

Poi finalmente è arrivato maggio e la famiglia Colombo si è finalmente riunita per tornare a casa, il 5 giugno scorso. “Appena arrivati in Italia era difficile starle dietro: era continuamente eccitata per le novità e le cose da fare e da rifare, sempre felice…non si teneva! Dormiva 12 ore ma le altre 12 ….era una vera e propria eruzione vulcanica!”, racconta Sabrina.

L’ingresso in famiglia stato entusiasmante. “Nina è fantastica con i nonni, con i quali ha subito legato. Li ha sempre cercati,  anche quando eravamo in Russia. E’ una bambina che ha sempre avuto fame di affetto e coccole e adesso è euforica rispetto alla sua famiglia

Oggi Nina va alla scuola materna, ama giocare con i bambini più tranquilli e parla ancora un misto italiano e russo. “L’italiano sta decisamente avendo la meglio – dice papà –  soprattutto da fine settembre, nostra figlia ha compreso fino in fondo che la sua situazione è diventata definitiva: noi siamo davvero la sua famiglia. Così è diventata ancor più affettuosa e ha smesso di guardare i cartoni animati russi che invece prima chiedeva sempre

Per Sabrina e Ivan è come se Nina fosse con loro da sempre. “Ha mostrato una capacità di adattamento impressionante – dicono – ha maturato una confidenza naturale con tutti noi. E’ poi cresciuta e fiorita: quando l’abbiamo conosciuta aveva il viso spento, sembrava quasi una vecchietta, aveva pochi capelli. Ora a scuola mangia di tutto ed è contenta di avere educatrici che fanno il loro mestiere, la abbracciano, la stimolano, la coinvolgono nel gioco. E ogni giorno guai se andiamo a prenderla prima delle 17… sono tragedie!”.